mercoledì 30 luglio 2008

Profezie sul regimetto

Nell'ormai lontanissimo 1994 Indro Montanelli scriveva profeticamente:

“Dobbiamo prepararci a presentare le nostre scuse a Emilio Fede. L’abbiamo sempre dipinto come un leccapiedi, anzi come l’archetipo di questa giullaresca fauna, con l’aggravante del gaudio. Spesso i leccapiedi, dopo aver leccato, e quando il padrone non li vede, fanno la faccia schifata e diventano malmostosi. Fede, no. Assolta la bisogna, ne sorride e se ne estasia, da oco giulivo. Ma temo che di qui a un po’ dovremo ricrederci sul suo conto, rimpiangere i suoi interventi e additarli a modello di obiettività e di moderazione… Oggi, per instaurare un regime, non c’è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d’Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione. (...) Il risultato è scontato: il sudario di conformismo e di menzogne che, senza bisogno di ricorso a leggi speciali, calerà su questo Paese riducendolo sempre più a una telenovela di borgatari e avviandolo a un risveglio in cui siamo ben contenti di sapere che non faremo in tempo a trovarci coinvolti”.

E buttati!


Sette anni fa aveva lavorato un paio di mesi a casa mia, come garzone muratore nell'impresa che fece alcune ristrutturazioni. Era un ragazzo mingherlino e taciturno, con cui ci si scambiava giusto un "ciao" al mattino e uno alla sera. Lo rivedo stamattina di buon'ora, spavaldamente in piedi sul colmo del tetto di una casa in costruzione, giù in paese. E' trasformato. Seminudo, esibisce un corpo di una perfezione quasi assoluta, che il primo sole sembra cospargere di pulviscolo dorato. Ha la grazia e la potenza di un arcangelo. Rallento il passo per ammirarlo. Lui mi riconosce: distende il braccio in un saluto, le labbra in un sorriso e mi apostrofa con un "Uelaaaaaaaaaa!!!" pieno di allegria. " Stai attento, che cadi!" gli rispondo ridendo. "Se cado fammi il favore, prendimi al volo!" dice lui. Altra risatina mia, per nascondere l'imbarazzo provocatomi dalla sua frase tanto innocente quanto inaspettata. "Sicuro che ti prendo al volo, stanne certo! " gli faccio; ma quel "buttati subito" conclusivo lo mormoro appena, e non lo sente.

La lattaia


Luce che si fa materia viva e sontuosa. Mi perdo ogni volta, in quel rivolo di latte.

domenica 27 luglio 2008

Votate, votate, votate!


Forza, andate a votare il sondaggio indetto dal Sole 24 Ore in merito alle nozze gay!
Per una volta non fate gli schizzinosi, non fate gli scettici, non dite che basta un semplice atto dal notaio se proprio si vogliono sistemare le questioni finanziarie col proprio partner.
Guardate il sorriso di questi due ragazzi, ditemi perché non dovrebbero avere il diritto di sposarsi e poi andate a votare. E magari leggete cosa scrive Elfobruno in proposito!

Di Luglio



Di luglio in Siena, su la saliciata,
con piene le 'nghistare di trebbiani;
ne le cantine li ghiacci vaiani,
a man e sera mangiare in brigata


di quella gelatina ismisurata,
istarne roste, gioveni fagiani,
lessi capponi, capretti sovrani
e, cui piacesse, la manza e l'agliata.

Ed ivi trar buon tempo e buona vita,
e non andar di fuor per questo caldo;
vestir zendadi di bella partita;

e, quando godi, star pur fermo e saldo,
e sempre aver la tavola fornita:
e non voler la moglie per gastaldo.


Amo Folgòre ed i suoi Mesi, ma Luglio è uno di quelli che amo più di tutti. Sarà perché mi tira in ballo Siena, cioè la città che adoro sopra ogni altra. Sarà perché saggiamente mi sfugge alla canicola rifugiandosi nella frescura delle sue case dai muri spessi, e dalle cantine stipate di ghiaccio. Sarà perché d'estate adoro le gelatine, il Trebbiano e le belle brigate; ma a me questo sonetto mette addosso come una nostalgia per cose che ho vissuto ed amato, e che forse non torneranno più.

Torna


TORNA

Ritorna spesso e prendimi,
o sensazione amata, ritorna e prendimi,
quando si ridesta viva la memoria
del corpo, e il solito desiderio di nuovo si versa nel sangue,
quando le labbra e la pelle ricordano, e la carne,
e le mani come se ancora toccassero.
Ritorna ancora e prendimi, la notte,
quando le labbra ricordano, e la carne…


Kostantinos Kavafis


(Ho paura di non farcela)


sabato 26 luglio 2008

Profonda mille baci


Da quel ciuco che sono, di Leonard Cohen conoscevo a malapena poco più del nome. Qualche sera fa Aldo me ne parlò a lungo, ed in termini talmente entusiastici che ne rimasi impressionato. Il caso ha voluto che ieri mattina, sfogliando una rivista nella hall di un albergo per ingannare l'attesa di un collega ritardatario, mi sia imbattuto proprio in una lirica del cantautore canadese. Essere investiti dalla Poesia nel tinello marron di un alberghetto orobico fa un po' l'effetto rasserenante ed insieme euforizzante di quando si spalanca la finestra al mattino dopo aver passato una notte insonne. Almeno, a me ha proprio fatto quell'effetto lì. Così ho chiesto una biro all'arcigna signora della reception, e ho ricopiato il testo di Cohen sul retro della ricevuta appena pagata.

A thousand kisses deep.

Corrono i cavalli, giovani le ragazze,
un sacco di ostacoli da superare.
A volte vinci e la vita ti sorride-
una serie di piccole vittorie.
E chiamato ora a confrontarti
con le tue disperate sconfitte
vivi la tua vita come fosse vera,
profonda mille baci.

La mia faccio il possibile perché sia vera, ma sono ancora troppo lontano da mille per poterla considerare profonda abbastanza.

mercoledì 23 luglio 2008

Vita ...sottile


Mancano due settimane all'inizio delle vostre vacanze al mare. Avete fatto la prova costume per vedere quanto assomigliate al tizio della foto. Avete scoperto con orrore che le vostre solite, simpatiche manigliette dell'amore stanno diventando sempre più simili a maniglioni antipanico nonostante la dieta che vi siete inflitti da mesi. Avete compulsato nervosamente Google digitando chiavi di ricerca come "fianchi lardo rimuovere" ma avete trovato solo le sghignazzanti opinioni dei guru del fitness, che all'unisono vi dicono: "Povero merlo, a meno che non ti metti a sputar sangue nelle nostre palestre quel salvagente attorno alla vita te lo tieni, ok? Tanto devi andare al mare, ed ha comunque un suo perché, ahaha!".
Prima di farvi prendere dallo sconforto, provate a considerare alcune possibili soluzioni.

-Disdettate le vacanze balneari e prenotate due settimane di esercizi spirituali all'eremo delle suore Passioniste. Almeno diventerete belli dentro.


-Comprate una piccola azienda agricola sulle colline del Chianti, e zappate la vigna per quindi giorni di fila. E' un metodo infallibile. Se non avete quattrini, ma siete dotati di aspetto gradevole e di buon carattere, inviate proposta di matrimonio al sottoscritto, vediamo di aggiustarla in qualche modo.

-Seguite il metodo altrettanto infallibile che ho ascoltato da Tiffany. No, niente a che fare con la gioielleria della colazione: trattasi di frivola ma gradevole trasmissione radiofonica pomeridiana condotta la Luca Bianchini. Alcuni giorni fa una dottoressa di cui non ricordo il nome assicurava che anche conducendo una vita sedentaria, con semplici ma costanti esercizi ci si può rimettere in forma esattamente in due settimane. Per eliminare le maniglie bisogna dondolarsi , mantenendo il busto ben eretto, a destra e a sinistra per almeno cinque minuti consecutivi, più volte al giorno.
Potete farlo mentre aspettate il tram, durante la coda al supermercato, mentre guardate la tele, mentre lavorate in ufficio : insomma utilizzando per la vostra forma fisica proprio quei momenti statici che di solito contribuiscono a disfarla.

-Last but not least: tenetevi le vostre maniglie ed esibitele con orgoglio. Per quanto se ne dica, c'è sempre qualcuno disposto ad apprezzarle: non solo come male minore per poter afferrare tutto il resto, ma anche come esplicito oggetto di desiderio. E' proprio il caso di dire: "Su con la vita!".

E ora scusatemi, ma torno a zappare!

(Ps: Manfred disapproverà l'insostenibile frivolezza di questo post: mi guarderà con espressione contrita e mi citerà la massima di una nostra comune amica: "Trovati un uomo!")

sabato 19 luglio 2008

Siparietto


In questo momento difficile il vecchio Manfred, e Carlo, e Ruggero mi sono molto vicini. Con tatto e sensibilità sono riusciti a farmi capire che quello passato a piangersi addosso è il classico tempo perso. Come lavare le gambe agli asini , spalare la neve o fare la barba alle pesche. Questa scoperta mi ha ringalluzzito, e mi farà stare di buon umore almeno fino a domani.
Oggi ad esempio ero talmente in preda all'euforia che mi è tornato in mente un discorso di Ruggero, il quale mi rendicontava, sere fa, di una cena con le colleghe d'ufficio: giovani, diploma di studi superiori o laurea, emancipate e di status sociale generalmente elevato. Com'è, come non è, i discorsi della serata hanno finito per convergere su un argomento di stringente attualità: "I gay, questi sconosciuti". Il povero Ruggero, fra l'allibito e lo sconfortato, mi ha riportato un florilegio delle indimenticabili perle emerse durante la conversazione.
Credo che una situazione del genere sia capitata più o meno a tutti. Io, quando mi succede in contesti confidenziali e con persone che conosco bene, non sto zitto, anzi rilancio. Ad ogni bestialità che sento rispondo con una bestialità ancora più grossa. O si finisce per ridere tutti quanti, o, come mi è capitato, qualcuno salta su a dire: "Uffa, con te non si può mai fare un discorso serio". Ah, ecco.
Comunque, di seguito sono trascritti i brani tragicomici riportatimi da Ruggero, con l'immaginaria risposta che nella circostanza avrebbe dato il sottoscritto.

- " per me il gay effeminato fa la donna e quello virile fa l'uomo"
" Si, invece quando sono due gay virili fanno a turno, quando sono due effeminati fanno l'uncinetto."

- " ma perchè quello che fa l'uomo va con i maschi ? Se deve metterlo dentro non è meglio la donna dove trova più buchi?"
"Beh, anche i maschi a buchi non scherzano; dunque...due orecchie...due narici..."

- "Sapete che ai gay spunta nel pisello una roba a forma di cresta di gallo causata dai rapporti anali?"
"Sapete che le donne che subiscono rapporti anali sviluppano una rara malattia che le porta a dire cazzate incredibili?"

- "mio marito mai e poi mai potrebbe andare con un uomo..... perchè io lo so!"
"Aspetta...ma tuo marito non è quello che si fa chiamare Samantha quando va a divertirsi all'area di parcheggio dell'autostrada?"

- "poi i gay poverini diventano gay perchè spesso vengono violentati quando sono piccoli... lo ha detto Luca Barbareschi!"
"Tesoro, tu i tuoi li mandi in parrocchia, per caso?"

- " I bambini devono tenerli lontani dai gay, altro che famiglia, se vedono 2 uomini che si baciano (che schifo!) è normale che diventano gay!"
"Certo, e non oso pensare cosa mi diventano se vedono Luca Barbareschi!".

Che fare?

Cosa si può fare per andare oltre?

Buttarsi a capofitto nel lavoro?


Regalarsi una rilassante vacanza al lago?



Darsi allo sport agonistico?



Imparare a suonare uno strumento?




Curare la casa?




Coccole?




O semplicemente bere per dimenticare?



(Ps: si accettano volentieri altri suggerimenti!)

venerdì 18 luglio 2008

Le temps des fleurs


Come sto in questi giorni lo spiega lei. Anzi, lo canta.

"Dans une taverne du vieux Londres
Où se retrouvaient des étrangers
Nos voix criblées de joie montaient de l'ombre
Et nous écoutions nos cœurs chanter
C'était le temps des fleurs
On ignorait la peur
Les lendemains avaient un goût de miel
Ton bras prenait mon bras
Ta voix suivait ma voix
On était jeunes et l'on croyait au ciel
La, la, la...
On était jeunes et l'on croyait au ciel

Et puis sont venus les jours de brume
Avec des bruits étranges et des pleurs
Combien j'ai passé de nuits sans lune
A chercher la taverne dans mon cœur
Tout comme au temps des fleurs
Où l'on vivait sans peur
Où chaque jour avait un goût de miel
Ton bras prenait mon bras
Ta voix suivait ma voix
On était jeunes et l'on croyait au ciel
La, la, la ....
On était jeunes et l'on croyait au ciel

Je m'imaginais chassant la brume
Je croyais pouvoir remonter le temps
Et je m'inventais des clairs de lune
Où tous deux nous chantions comme avant
C'était le temps des fleurs..."

domenica 13 luglio 2008

Colonna sonora domenicale


Questo giorno appiccicoso di caucciù si è sciolto all'improvviso in un'acquerugiola leggera e rinfrescante come un pianto non voluto e non previsto.
E' tutto un complesso di cose che fa sì che io mi fermi qui, mentre si avvia al termine questo giorno in arancione, e si gonfia di ricordi che non sai.
La vita, come al solito, imita l'arte: così oggi ascolto fino allo sfinimento questa canzone solo apparentemente allegra, e chissà perché ci trovo dentro tutto me stesso, e lo stesso nodo alla gola che da qualche giorno non riesco a sciogliere.

Naked rugby


Guarda tu cosa si è costretti a fare per smanacciare un po' di ciccia.
(Da Repubblica )

Never minds the bollocks


Quando Andrea alcune settimane fa mi chiese se lo accompagnavo a Torino a sentire un concerto dei Sex Pistols, lo canzonai ferocemente, spiegandogli che solo un frescone come lui poteva farsi abbindolare dalla solita tribute-band per gonzi. Invece il gonzo ( e ignorante, e spocchioso) ero io, visto che a suonare erano proprio loro: quelli veri, autentici, sopravvissuti e redivivi .
Ora, anche se Andrea è tanto bellino e gentile, a Torino non ci sarei andato lo stesso: rifuggo come la peste le cene degli ex compagni di scuola o quelle della leva ( che ci farei in mezzo a tutti quei vecchi?) , figuriamoci se mi sarei prestato alla riesumazione necrofila delle mie mitologie ed epopee adolescenziali. No no, quei simpatici sciamannati preferisco ricordarli da vivi, o lasciarli alla venerazione mistica dei ragazzini nati dieci anni dopo l'epoca delle loro gesta: io per quanto riguarda anfibi, catene al collo, spille e smanicati con la A cerchiata, ho già dato a suo tempo.
Però è interessante constatare come gli imbolsiti nonnetti abbiano tirato qualcosa come 76.000 spettatori, rimasti lì nonostante un nubifragio pazzesco. Ok, il concerto era a gratis, ma ha pur sempre richiamato il doppio delle persone rispetto a quelle mobilitate da DiPietro, Travaglio, Guzzanti &Co in piazza Navona. Sarà che il punk è stata l'ultima rivoluzione del costume giovanile autenticamente spontanea ed autogestita; sarà che, al di là del suo sfuggente ed inafferrabile significato politico che pure all'epoca fece versare fiumi d'inchiostro, quel movimento ha plasmato e condizionato in modo irreversibile l'estetica e l' imagerie delle generazioni successive: ma qualcosa sotto ci dev'essere, ecco!

sabato 12 luglio 2008

Gli indovinelli del Fantabosco


Bambini, provate ad indovinare il personaggio misterioso, e a dire chi lo ha presentato così, e in quale occasione! Al primo che risponde esattamente la strega Maragna insegnerà un divertente incantesimo per diventare ministro usando una bacchetta magica!

" E' stato ed è uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto sostanzialmente per corruzione governativa e vizio.
Un uomo d'affari con massiccie proprietà e grande influenza nei media internazionali. Ovvero con meriti più economici che politici.
Era considerato da molti un dilettante in politica, che ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla notevole influenza sui media nazionali finchè non ha perso il posto nel 2006.
E' odiato da molti ma rispettato da tutti almeno per la sua bella figura; ha trasformato il suo senso degli affari e la sua influenza in un impero personale che ha prodotto il governo di più lunga durata e la sua posizione di persona più ricca del paese.
Guadagnava i soldi organizzando spettacoli di marionette per cui faceva pagare un biglietto di ingresso, si era messo a vendere aspirapolveri, a lavorare come cantante sulle navi da crociera, a fare ritratti fotografici e anche i compiti di altri studenti, in cambio di soldi.
"

venerdì 11 luglio 2008

Quando


Ho deciso: quando diventerò presidente del Consiglio nominerò questo signore ministro alle Pari Opportunità. Ovviamente a patto che sappia dimostrarmi di possedere le doti umane e le capacità richieste da tale carica.

mercoledì 9 luglio 2008

Simposio.


"Artemidoro porterà dei cavoli, aringhe Aristarco,
cipolline Atenàgora, fegato d'oca
Filodemo, due mine di porco Apollòfane, inoltre
da ieri ne avanzano altre tre.
Vino, corone, sandali, profumi: da prendere
è questo, ragazzo.
Si va in tavola alle cinque. "

Archiloco ha così tanto insistito che non ho saputo dirgli di no. Così questa sera metterò i calzari, indosserò la tunica buona, lascerò la mia verde Beozia e andrò ad Hydropolis , ospite al simposio che Callicrate offre ad una ventina di amici suoi. Vincerò la mia rustica selvaticità, mi stenderò sul triclinio, cercherò di essere un commensale amabile , converserò con tutti e giocherò a cottabo. Archiloco dice che il vincitore avrà più d'un bacio da parte del bellissimo Efestione, l'atleta.


martedì 8 luglio 2008

Tango

L'orso Baloo volteggerebbe con più grazia di me, e quindi sono l'ultimo a poter parlare. Ma poiché lo stesso plantigrado di cui sopra insegnava che " ci bastan poche briciole, lo stretto indispensabile...", posso almeno cullarmi nel sogno di una danza sensuale e languida ( un tango, mettiamo) con l'uomo dei miei desideri. Mica per altro, ma nei locali della mia adolescenza discotecara la disco-music si interrompeva e cedeva rispettosamente il passo quando era tempo di ballare i "lenti". I miei coetanei sciamavano, come colti da un raptus improvviso, a caccia di prede femminili da trascinare sulla pista e da avvinghiare rapinosamente nella semi-oscurità. Le prede se ne stavano sdegnosette ai tavolini, cicalando e ridacchiando fra loro, ostentando la massima indifferenza per i maschi in fregola che le tampinavano, e concedendosi raramente, e in modi molto distaccati e guardinghi. Ecco, era in quei momenti che cominciai a capire il concetto di "solitudine cosmica", o più prosaicamente quello di sentirsi al posto sbagliato, nel momento sbagliato, fra gente sbagliata. Ogni tanto, lo ammetto, ci provavo anch'io, più che altro per non sembrare uno scorbutico misantropo, e mi univo alla caccia. Le prede, ahimè e ahiloro, cadevano a grappoli nella mia rete ( ancora adesso mi chiedo: ma che ci faccio, io, alle donne? ) ma la cosa sostanzialmente finiva lì. Per non farle addormentare fra le mie braccia , poverine, cercavo quanto meno di regalare loro una conversazione briosa e brillante; quasi sempre gli esiti erano disatrosi, visto che i decibel eccessivi non facilitavano certo il dialogo, e anzi lo rendevano di fatto impossibile. Il momento più bello era quando i "lenti" finivano, tornava la disco-music e la dama di turno mi congedava con l'aria di pensare: "Vai, vai, povero untorello, non sarai tu che spianti Milano". Eh, sono traumi che ti segnano. Io desideravo ardentemente ballare un "lento" con il ragazzo che mi piaceva, e desideravo ballarlo lì, in mezzo agli altri, nella "mia" discoteca, in mezzo al "mio" mondo. I desideri irrealizzati si infistoliscono, e non guariscono più; anzi, diventano manie, ossessioni. Quella ho imparato a tenerla a bada, ma non me ne sono mai liberato del tutto.
Adesso però non è più il "lento" mancato della mia giovinezza, che sogno. E' qualcosa di più estenuante e passionale, di più rapinoso e romantico: come un tango, appunto.

domenica 6 luglio 2008

E' meglio mio cuggino!


Nei concorsi delle Miss e delle reginette di bellezza, si sa, ad affermarsi sono sempre le avvenenze moderate e rassicuranti. Pare che funzioni così anche nei criteri che muovono la scelta del gay più bello d'Europa, almeno a giudicare dall'aspetto di Antonio Pedro Almije recentissimo vincitore del titolo.
Mah, è indubbiamente belloccio, ed ha pure un bel fisico armonioso, naturale e non pompato, che fa perdonare la depilazione selvaggia certamente imposta dalle esigenze di scena.
Ma non è niente di più del classico ragazzo della porta accanto: fra le mie conoscenze ne annovero almeno dieci molto, ma molto migliori di lui. A cominciare, appunto, da mio cuggino.
Comunque, felicitazioni a Pedrito: se si buttasse in politica con la grinta e la determinazione della Carfagna non è escluso vederlo presto ministro.

Il buon auspicio


Le infinite divinità del Pantheon induista sono prima di tutto rappresentazioni /manifestazioni della potenza di Brahman, signore assoluto e creatore di tutte le cose. Anche Ganesh, al di là del suo ruolo cosmogonico, è un archetipo che racchiude allegorie, simboli e significati che esprimono uno degli stadi della perfezione, ed indicano possibili percorsi per arrivarci. Il dio-elefante è prima di tutto la rappresentazione di quanti riescono a scoprire la divinità in se stessi.
Divinità che in questo caso scaturisce dall'equilibrio e dalla somma tra il principio maschile e quello femminile: tra la forza e la dolcezza, tra la potenza e la bellezza.
Ogni elemento del suo sembiante ha valore di simbolo:
1) la testa di elefante indica fedeltà ed intelligenza;
2) ha una zanna sola perchè è contrario ad ogni dualismo, mentre ama le sfumature;
3) le orecchie d'elefante indicano la sua capacità di saper ascoltare gli altri;
4) la proboscide indica la sua capacità di distinguere la verità dall'illusione;
5) sulla fronte ha dipinto il tridente , che rappresenta il tempo di cui è padrone;
6) il pancione contiene infiniti universi, cioè infinite esperienze assimilate con serenità;
7) ha una gamba poggiata a terra e una sollevata, perché bisogna vivere nel mondo ma all'occorrenza bisogna anche sapersene distaccare;
8) in una mano brandisce un'ascia, con cui distrugge gli ostacoli che ci impediscono di essere felici;
9) in un'altra un laccio, con cui tiene avvinte a sé le persone amate;
10) in un'altra ancora tiene un dolce, simbolo di tutte le cose buone della vita;
11) l'ultima mano è distesa in un gesto di amicizia e di benedizione;
12) è seduto in un fiore di loto, che rappresenta la perfezione dell'anima;
13) è accudito da un sorcio, che gli serve anche da cavalcatura, simboleggiante gli egoismi e le bramosie degli uomini, che lui domina e controlla.

Dice: "Embè? Che c'azzecca con il tuo blog questo ciccione nasuto con le orecchie a sventola?"
C'azzecca, perchè domani il mio amico Manfred deve affrontare una prova importante, dal cui esito dipende la sua serenità nei prossimi mesi. E poichè Ganesh è il Signore del buon auspicio , il dispensatore di prosperità e fortuna, il Distruttore degli ostacoli di ordine materiale o spirituale, lo si invoca prima di iniziare un' attività che in qualche modo possa influenzare la nostra vita, come ad esempio un viaggio, un esame, un colloquio di lavoro, un affare.
Dunque spero che questa divinità simpaticona arrivi cavalcando il suo topo, abbatta con la sua scure gli ostacoli attorno a Manfred, gli dia una bella fetta del suo dolce e con il suo laccio rafforzi il legame che unisce me e lui.

Caligine


Se Barbara Spinelli scrive editoriali su un quotidiano come "la Stampa" di Torino è certamente merito della sua abilità di giornalista, ma ancor più del suo ponderato ed intelligente equilibrio e dei toni riflessivi e pacati che si accompagnano ad una salda passione civile ben lontana da ogni faziosità.
La sua adesione alla manifestazione dell'8 Luglio, annunciata poche ore fa, non mi sorprende di certo; mi stupisce e mi preoccupa, invece, il senso di scoramento che vi si legge. E mi colpisce come un pugno allo stomaco quel riferimento alla "narcosi delle menti, del linguaggio, della visione, delle memorie"; a quella caligine spessa che sento espandersi ogni giorno di più, ogni giorno più fitta.

"Aderisco alla manifestazione promossa da Furio Colombo, Pancho Pardi e Paolo Flores d'Arcais l'8 luglio a Roma contro le leggi-canaglia del governo Berlusconi, in difesa del libero giornalismo e della legge eguale per tutti.

È urgente che esista la pietra dello scandalo.

È urgente che un risveglio avvenga, anche se di pochi, perché la narcosi delle menti, del linguaggio, della visione, delle memorie è vasta e progredisce.

Non è importante il nome che si dà al regime in cui viviamo. Conta la sua sostanza: la maggioranza che ignora e vilipendia la minoranza, la separazione dei poteri messa in questione, il trionfo degli interessi particolari e privati di chi è a capo del governo, l'impunità garantita a un impressionante numero di crimini, l'esclusione e criminalizzazione di una parte della popolazione, giudicata diversa e sospettabile fin dall'infanzia perché appartenente a altre etnie o razze.
Scegliete il nome che volete, purché il nome abbia rapporto con la sostanza".

Barbara Spinelli

sabato 5 luglio 2008

Ugly


AVVISO: tutti coloro che fossero intenzionati a farmi proposte di matrimonio, di fidanzamento, di appuntamenti al buio o eventualmente di inciuci e contuberni più terra-terra, sono pregati di ripassare fra un sei mesi abbondanti. Il mio dentista è stato inesorabile: onde risolvere definitivamente un paio di antiestetici problemi dovrò portare un apparecchio ortodontico per il tempo sopra riferito. L'aguzzino assicura che sarà poco o punto visibile, ma io credo che nel prossimo semestre verrò ad assomigliare al simpatico personaggio della foto. L'eventuale candidato al ruolo di Principe Azzurro è quindi pregato di inoltrare la domanda ed inviare il curriculum vitae non prima del 31 Dicembre p.v. Grazie per la comprensione.