domenica 16 maggio 2010

L'isola che non c'è





"Per esempio: dicono alcuni che vi è in qualche parte dell’oceano un’isola chiamata Isola Perduta, per la difficoltà, o piuttosto l’impossibilità di trovare ciò che non esiste, e raccontano che è piena di una inestimabile abbondanza di ricchezze e delizie, molto di più di quel che si dice delle Isole Fortunate; e pur non avendo nessun possessore o abitatore, supera tutte le altre terre abitate per abbondanza di beni. Se uno mi dice questo, io capisco facilmente le sue parole, nelle quali non c’è nessuna difficoltà. Ma se poi come conseguenza aggiunga: " Non puoi dubitare che quell’isola migliore di tutte le altre terre, che sei sicuro di avere in mente, esista veramente in realtà; e poiché è meglio esistere nella realtà che esistere solo nell’intelletto, è necessario che quest’isola esista, poiché, se non esistesse, qualsiasi altra terra esistente sarebbe migliore di lei, e quell’isola già pensata da te come la migliore non sarebbe più tale". Se, dico, costui con queste parole volesse dimostrarmi che non si può dubitare dell’esistenza di quest’isola, sarei portato a credere che mi stia prendendo in giro, e non saprei se reputare più sciocco me che gli credo o lui che crede di avermi dimostrato l’esistenza di quell’isola. A meno che egli non mi faccia vedere che l’eccellenza di quell’isola è una cosa reale e non è come le cose false ed incerte che possono essere nel mio intelletto."

(Gaunilone di Marmoutier, " In difesa dello stolto", 1070).

7 commenti:

lavecchiaMarple ha detto...

Sesondo me era GANilone e non GaUnilone...

Marco Boccaccio ha detto...

miss marple ha sempre ragione!

Asa_Ashel ha detto...

Se tu dovessi trovare quell'isola, nella realtà e poi, per un qualsiasi motivo tu dovessi abbandonarla, rimarrebbe di essa solo il ricordo, esisterebbe solo nell'intelletto.
A questo punto come si fa a distinguere un'isola nata dal ricordo del reale da un'altra nata da un desiderio o, come a volte accade, da un sogno. Sono tutte lì, nella memoria dell'intelletto.

lavecchiaMarple ha detto...

@ Asa: non sono un filosofo, ma direi che il reale è/è stato vissuto, e comunque può essere/essere stato condizionato dalla tua azione, e direttamente.
L'illusione del reale invece non può essere agita, anzi spesso è lei ad essere condizionante.

Poto ha detto...

.. Mi sono perso...

Manuel Firenze ha detto...

e a pensarci che pazia, è una favola o è solo fantasia, ma chi è saggio , chi è maturo lo sa, non può esistere nella realta.... e,bennato

sono un tuo lettore fisso, se ti va puoi diventare anche tu un mio lettore fisso, cosi fai un passo nel mio blog....ciao

Rosa ha detto...

mmm... Stamane non ce la faccio, ragazzi.
Ma l'isola è sempre lì ella mia mente e pure nel mio cuore.
E ci siete pure voi :)