Si, sarebbero giorni bellissimi. Tira da tempo una costante brezza di mare, calda e secchissima, che spazza il cielo e permette solo il passaggio di poche nuvole placide ma veloci come giumente golose. Il verde cupraceo ed alchemico di un Maggio intriso di pioggia, adesso s'è fatto smeraldino e venato d'oro, e sontuoso ed arcano come un'abside bizantina, palpitante e caldo come un ramarro al sole, vibrante e ronzante come le elitre di una cetonia.
Dura tutto il giorno, questa luce; e il giorno sembra non finire mai, e solo il lentissimo girare delle ombre rivela il trascorrere delle ore. Ombre che acquistano forza proprio dal contrasto con tutto quest'oro accecante: e più riluce ed evapora in bagliori, più quelle si fanno dense e compatte e impenetrabili.
Hod è la Sephirah dello Splendore; una delle tre dove si fondono le energie che scendono dall'alto con quelle emanate dalla materia. Secondo la Quabbalah essa è la prontezza del cambiamento, l'adattarsi alle mutazioni. E' l'arte della sconfitta, il saper imparare da essa ciò che va cambiato. E' l'arte della semplicità e della fiducia in se stessi; della capacità di non dare troppo peso al futuro per non rischiare di vivere male il presente.
Ma dopo Hod arriva Yesod, dove si concentrano le emozioni e i turbamenti, i segreti, le passioni, le attrazioni, gli amori . Se Hod è luce sfavillante, Yesod è penombra calda e vischiosa. Se Hod è Splendore, Yesod è Fondamento: è la Verità che ci portiamo dentro, e che troppo spesso non abbiamo il coraggio di guardare. Hod la contemplo da fuori, in Yesod ci sono immerso fino al collo. Senza Hod, Yesod è come un gorgo lento ma inesorabile.
Ma tu sei splendido anche dentro, devi solo riconoscerlo.
RispondiEliminaEd allora Hod e Yesod si fonderanno e l'uno splenderà dei bagliori dell'altro e l'altro perderà la sua indeterminatezza e diventerà fondamento della tua gioia.
Fino ad allora lascia che siano gli amici a ricordarti che sei meraviglioso e dolce come Zucchero (cit.).
Un abbraccio :*
Anche nelle bassure padane sono diversi giorni che c'è un cielo così terso e una luce così limpida e cristallina come rarissimamente si vedono. Aria secca, temperatura gradevole: e ti trovi a pensare che vorresti che il tempo si fermasse. Sulla soglia dell'estate, in attesa dei suoi frutti, in un prolungato sabato del villaggio.
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RispondiEliminaYin & Yang?!?!
RispondiEliminaHod & Yesod sono già fusi in te (o sei tu quello fuso in loro?), solo che ti dimentichi di pulire gli occhiali...
Belle le foto.. abiti in un paradiso collinare?!
Chissà chi ne è il (peloso) guardiano!!
E W la giumenta golosa! :-)
ossia, anche tu confermi: o que era doce acabou.
RispondiEliminaVale sempre la pena fare un giro sul tuo blog !
RispondiEliminaCiao !
quanta poesia...
RispondiEliminae che meravigliose immagini..
concordo con rosina :)
sei meraviglioso dentro e sicuramente anche fuori!
un bacio
Starei delle ore ad ascoltarti/leggerti e poi vivi in un posto incantevole. *_*
RispondiEliminaBuon fine settimana! =)
Ops! L'anonimo precedente sono io, mi è scappato l'invio prima di firmarmi.
RispondiEliminaBaci! =)
Gian,
RispondiEliminal'ultima volta che ho pensato alle elitre di un coleottero ero ancora un bambino paffuto seduto in qualche angolo nascosto nell'afa di una domenica pomeriggio.
Oggi il vento del Sudan spazza la provincia occidentale. Anche qui son giorni tersi e, soprattutto, sere di caldo secco e shisha alla mela. Non ci sono grilli, nemmeno per le nostre teste, ma tu me li fai sentire egualmente.
Sembri il primo profeta della poesia in un componimento di monadi che cascava dalla Quiblah quando nessuno ancora la venerava: ti conosce il vento, la terra, il calamaio... mi fermo qui.
Carlo