"Avevo una ferita in fondo al cuore, soffrivo, soffrivo…
Le dissi non è niente ma mentivo, piangevo, piangevo.
Per te si è fatto tardi è già notte,
non mi tenere lasciami giù
mi disse non guardarmi negli occhi,
e mi lasciò cantando così:
"Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va
catene non ha, il cuore è uno zingaro e va.
Finché troverà, il prato più verde che c’è
raccoglierà le stelle su di se
e si fermerà chissà… e si fermerà".
La ferita l'avevo alle spalle ed alla cervicale, squassate da un torcicollo ancora più doloroso di quello che mi colpì esattamente un anno fa, giorno più giorno meno, in occasione del primo memorabile "Diva & Nonna". Sarà l'aria, sarà qualcosa che mettono nell'acqua, fatto sta che appena passata Brescia, pum! spalle e cervicale inchiavardate e come trafitte da spasmi lancinanti. Un pessimo esordio, non c'è che dire. Ranghi ridottissimi, falcidiati dalle assenze giustificate e annunciate e dalle defezioni last minute ingiustificatissime.
E se prima eravamo in dieci a ballare l'hully-gully, siamo rimasti in cinque a ballare l'hully gully.
Pochi ma buoni; anzi, ottimi. Così ho visto e fatto cose che voi umani etc. etc. , e che non rivelerò nemmeno sotto tortura.
-Ho visto me, miss Marple e Poto dare la caccia a maschietti e maschiacci tra gli scaffali di un supermercato. Ma chi è quello lì /con le cosce come copertoni /quello lì, quello lì /vicino al banco dei peperoni!
-Ho visto noi cinque in un ristorante italo-giapponese, sciccosissimo al punto da poter far crepare d'invidia Ieyasu Tokugawa, scialacquare una fortuna in maki, nigiri, sashimi, tempura e yakitori. E ho visto me felice e orgoglioso di essere lì con gli altri quattro splendidi commensali che per tutta la cena ho adorato furiosamente. (Vabbè, ok, non solo durante la cena)
E se prima eravamo in dieci a ballare l'hully-gully, siamo rimasti in cinque a ballare l'hully gully.
Pochi ma buoni; anzi, ottimi. Così ho visto e fatto cose che voi umani etc. etc. , e che non rivelerò nemmeno sotto tortura.
- Ho visto ancora una volta la commovente ospitalità di miss Marple, che mi ha spalancato la casa. Cor tibi magis Marple pandit, e confesso di averne vergognosamente approfittato.
- Ho visto un Poto rutilante e splendente come non mai, circonfuso da luce ultraterrena. Saranno stati i calzoni da baiadera in seta cangiante, o le conseguenze dell'ennesima lampada.
- Ho visto Rosa bella e terribile come l'esercito del Cantico schierato in battaglia; che dico? Come Sheena, regina della giungla.
-Ho visto Tino sornione e casual e rilassato come un Marchionne in libera uscita.
- Ho visto un Poto rutilante e splendente come non mai, circonfuso da luce ultraterrena. Saranno stati i calzoni da baiadera in seta cangiante, o le conseguenze dell'ennesima lampada.
- Ho visto Rosa bella e terribile come l'esercito del Cantico schierato in battaglia; che dico? Come Sheena, regina della giungla.
-Ho visto Tino sornione e casual e rilassato come un Marchionne in libera uscita.
-Ho visto me, miss Marple e Poto dare la caccia a maschietti e maschiacci tra gli scaffali di un supermercato. Ma chi è quello lì /con le cosce come copertoni /quello lì, quello lì /vicino al banco dei peperoni!
-Ho visto noi cinque in un ristorante italo-giapponese, sciccosissimo al punto da poter far crepare d'invidia Ieyasu Tokugawa, scialacquare una fortuna in maki, nigiri, sashimi, tempura e yakitori. E ho visto me felice e orgoglioso di essere lì con gli altri quattro splendidi commensali che per tutta la cena ho adorato furiosamente. (Vabbè, ok, non solo durante la cena)
-Ho visto una festa che mi ha fatto rivivere le buone, antiche Feste dell'Unità di una volta. C'era lo stand delle salsicce, quello del pesce, la pizzeria, il cocomeraro, la gelateria, i bar en pleine aire, il banco dei libri, quello dell'artigianato etnico, il cineforum, il palco con il bravo presentatore che nessuno si fila e lo spettacolino raccogliticcio. Ho visto e respirato l'atmosfera un po' ciabattona e rassicurante delle famigliole in vacanza che tirano tardi la sera con bambini e nonne al seguito. Solo certe sopracciglia virili troppo spinzettate, certi polsi slogati, certe signorine con i capelli troppo rasati che andavano sottobraccio ad altre signorine vestite da fabbro ferraio mi hanno poi fatto capire trattarsi di un piacevole, accogliente, includente gay village.
-Ho visto trecentotrentatre riquadri dipinti seicento anni fa in una specie di colossale arca di legno per salvare dal diluvio del tempo un'idea del bello e del buono altrimenti destinata a perire. E dentro l'arca di legno c'era un cavallo di legno altrettanto colossale e altrettanto antico.
E dentro il cavallo di legno c'era la marmotta che incartava la cioccolata.
E dentro il cavallo di legno c'era la marmotta che incartava la cioccolata.
-Ho visto la meravigliosa Gipsy Queen in una nuvola di seta, di voile, di pizzi e di ruches, torrida come la foresta del Borneo, opima come una nave oneraria, casta et meretrix nell'ostentazione sfacciata ma candida della sua burrosa steatopigia. Tacco dodici e pochette brandita come una durlindana: non potevo non eleggerla nume tutelare delle mie avventure; non potevo non rubarle la foto e non pubblicarla qui come un personale e venerato santino.
-Ho visto Potocity, con miss Marple a farmi da chaperonne, e insieme abbiamo dato concretezza ed immagini alle scene in cui si dipanano le imprese potesche. Il monastero dei monaci guerrieri, il castello di Raperonzolo, la spiaggia delle balene, l'argine del Mini Pony, la città sussiegosa, elegante e molto sciuretta .
- Ho visto Poto, nei panni di splendido anfitrione, riceverci nel miglior ristorante della zona; pretendere dall'azzimatissimo maitre il tavolo migliore ( "Mio caro, sia gentile, sono miei amici"), assicurarsi con cortesia ed insieme con fermezza della qualità del servizio e della cucina ( "Cara, siamo sicuri che queste aragoste del Maine siano arrivate stamattina? E ti spiace abbassare la temperatura dello Chablis di altri due gradi, grazie?") . E pagare il conto, come un munifico signore rinascimentale.
Di altre cose non dico. Non parlo della mia notte in bianco alle prese col torcicollo e con i disturbi gastro-enterici dei quali, per decenza, non ho fatto cenno ad alcuno. Non parlo di certe sovrumane bellezze gustate e condivise con miss Marple. Non parlo di alcune amarezze , di alcune nostalgie , di alcuni affanni che subdolamente mi hanno perseguitato per tutta la durata del viaggio, concedendomi ben poca tregua. Non ne parlo perché sono io ad essere fatto male.
Ma:
Ma:
Ho visto la balena!
Ho giocato tanto!
Ho mangiato il gelato (gusto puffo)!
Poi...sono sceso dalla nave.
PS: nessuno come miss Marple. Nessuno.
5 commenti:
La ringrazio di tante belle parole
Contraccambio ricordandoLe che ho visto la PotoNonna.
E l'ho vista solo io...
TIE'!!!!
LVM
Se solo ci fosse il teletrasporto.
Se non ci fossero ferie che non cominciano mai.
E se non fossi pigro.
Un giorno farò in modo di essere nonna (diva ormai è impossibile chè la fase "viale del tramonto" è già in atto) anch'io.
Vanity, ah cosa ti sei perso! Ah cosa ti sei perso! Ah cosa ti sei perso!
Per quanto riguarda il sunset boulevard, quando comincerai a percorrerlo ( e devi aspettare ancora un sacco di tempo, beato te) ricordati di farlo come Gloria Swanson!
E quanto sono curioso. Ah quanto sono curioso.
Per ciò che riguarda il "Viale Del Tramonto"...
Vabbè, farò finta di crederti.
;-)
Grazie, come sempre troppo buono...
La rosellina è sparita, ora è tornata e si sente in colpa di essere sparita...
Domani recupero gli arretrati :)
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