Passi per il padre che accoltella il figlio perchè gay e non perchè ha espresso la volontà di fare il fotomodello. Ma che i Gesuiti (no, dico, i Gesuiti!) si mettano a sostenere i Pacs schierandosi apertamente contro il Papa è una di quelle notizie che fanno gridare la fatidica frase usata come titolo di questo post.
Veniamo con ordine.
Scrive
Zita Dazzi:
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I gesuiti aprono agli omosessuali e definiscono «scelta giustificabile» quella del riconoscimento giuridico del «legame tra persone dello stesso sesso». Lo sostengono con un articolo di oltre venti pagine sul numero di giugno di «Aggiornamenti sociali», rivista della Compagnia di Gesù, diretta da padre Bartolomeo Sorge, politologo, scrittore, grande esperto della dottrina sociale della chiesa. Il problema è analizzato sotto il profilo dottrinale, giuridico, psicologico, storico, sociale. La conclusione è che «il riconoscimento giuridico, quale presa d´atto di relazioni già in essere, trova la sua giustificazione in quanto concorre alla costruzione del bene comune. Prendersi cura dell´altro stabilmente è contributo alla vita sociale». T'è capì, che testine? Cose di questo genere non le ha mai dette manco il Bertinotti dei tempi d'oro, manco la Luxuria quando era sulla cresta dell'onda. E invece le dicono i Gesuiti; no, dico, i Gesuiti, cioè il maggior ordine religioso della chiesa cattolica, quello a cui il fondatore, Ignazio di Loyola, impose il voto solenne di obbedienza totale al Papa
perinde ac cadaver, cioè alla stregua di un cadavere che com'è noto non si muove, non parla e non pensa nemmeno. Per dirla tutta, da allora i tempi sono un pò cambiati, e soprattutto negli ultimi decenni i Gesuiti sono diventati dei peperini che levati. Per dirne una, lo scorso 7 Luglio il Papa stabilisce che a richiesta dei fedeli si possa celebrare la messa in latino secondo il rito pre-conciliare. Che ti fanno i Gesuiti? Pochi mesi dopo, zac, proibiscono di applicare il decreto papale in tutte le chiese italiane da loro controllate. Salvo però consentire altre pratiche cultuali altrove non ammesse, come la danza liturgica di cui il gesuita della foto, in ottima forma ( complimenti, padre!) ci fa vedere un impeccabile
pas jeté .
Di esempi del genere ce ne sarebbero un sacco: tutti in grado di giustificare i solennissimi cazziatoni che Ratzi ed i suoi portavoce somministrano ai frati ballerini ogni tre per due. E di giustificare anche l'avversione profonda che l'Opus Dei nutre per loro. Ragazzi, detto fra noi, tutto quello che è avversato dall'Opus Dei e dalla sua (tristemente) celebre numeraria Paola Binetti, possiamo star sicuri sia cosa buona, giusta e simpatica. Come appunto la recentissima presa di posizione a favore del riconoscimento giuridico delle coppie gay da parte dei gesuiti, che alla Binetti avrà fatto venire l'itterizia, ma che rappresenta un vero schiaffo di Anagni per Ratzi e la sua politica di roccioso e dispotico assolutismo. Sarà per questo che i media non ne hanno praticamente parlato, come non ne hanno parlato quei parlamentari abituati a dar aria ai denti al suono di ogni scoreggia che esce dalle mura leonine.
Padre Bartolomeo Sorge (che non è il ballerino della foto, ma l'autore dell'articolo rivoluzionario)
santo subito, dunque. D'ora in avanti a quanti diranno che le coppie omosessuali non possono e non devono pretendere pari dignità giuridica con quelle eterosessuali, ricordiamoci di rispondere : " Ma se lo dicono perfino i gesuiti!"
(Ps: la foto del gesuita danzante l'ho presa da questo
sito.)