Quest'anno non ho mangiato una ciliegia. Una che fosse una, malgrado i molti alberi che circondano casa mia, i cui frutti sono gonfiati e marciti prima ancora di maturare. Non ho alcuna intenzione di comprarle, per uno che sta in campagna comprare ciliegie è come pagare per fare sesso: triste. Ma dato che le assenze accendono i desideri, ho compensato la voglia andandomi a rileggere questa spassosa predica di Bernardino da Siena. Nel web non l'ho trovata, e l'ho ricopiata da un vecchio libro. Io ne vado matto; e poi come si fa a non adorare uno che comincia un racconto come Homer Simpson? Ah, le "saragie marchiane" del testo sarebbero quei bei ciliegioni scuri, polposi e croccanti oggi noti come "duroni della Marca".
Doh, io ti voglio dire quello che intervenne una volta a Siena.
Elli fu una madonna Saragia, la quale era molto ghiotta delle saragie marchiane; la quale aveva una vigna, sai, costì fuori verso Monistero. E venendo colà di maggio il mezzadro a Siena, dice madonna Saragia a costui:
"O non è anco delle saragie alla vigna?"
Dice il mezadro:
"O, io aspettavo che elle fussero un poco più mature"
Ella disse: " Fa che sabato tu me n'arrechi, altrimenti non ci arrivare".
Egli ne le promise. El sabato egli ne tolse un panierino, e impiollo di saragie, e viensene a Siena e portalo a madonna Saragia. Come ella vide, ella li fece una festa, e piglia questo paniere.
"Tu sia el molto benvenuto! O quanto bene facesti!".
E vassene in camera con questo paniere, e comincia a mangiare di queste saragie a manciate. Elle erano belle e grosse; erano saragie marchiane! Infine ella ne fece una corpacciata. Tornando il marito a desinare, la donna recò a tavola una canestrella di queste saragie, e dìceli:
"Elli ci è venuto il mezadro, e haci recato parecchie saragie".
E come ebbero desinato, ella recò queste saragie, e cominciaron a mangiare, presente il mezadro. Ella mangiando di queste saragie, pigliava la saragia e dàvavi sette morsi per una; e mangiandole, costei disse al mezadro:
"Come si mangiano le saragie in contado?".
El mezadro disse:
"Madonna, elle si mangiano come voi le mangiavate dianzi in camera, a manciate".
Ella disse:
"Uh trista! Che dici tu? Che tu sia tristo!".
"Madonna, così si mangiano, com'io vi dico".
Ecco qui madonna Saragia che si mostra così schifa, e fassi tanto della lònga che si fa una coniglia, et è una porca.
(Ps: non so voi, ma a me questa madonna Saragia che vorrebbe sembrare morigerata e castigata quando invece è una becera, ricorda tanto alcuni personaggi dell'attualità)
5 commenti:
// non sapevo dove commentare ot e quindi ho beccato il primo post senza commenti. bestia. vengo da river (il post sui gattini rosolati) e vedendo 'lupo selvatico' ho capito perché tenti di distogliermi dall'azzarnarne un paio al posto dei polli.
sui polli, certo che sono buoni se cotti bla bla bla. le alette fritte a me fanno morire. e da mc non mangio, quindi il cgourmet non so di che sappia. ma 'il pollo' generalmente non sa di niente, è un cibo insipido e inutile. io, che amo il cervello fritto (lol) preferisco altri sapori. un po' più decisi, ecco. :P
pienamente d'accordo sulle cervella, ma aggiungerei anche le animelle ed i filoni per i quali vado letteralmente pazzo. :P
Per il pollo, prova con un bel gallo ruspante, fallo cuocere in tegame con vino rosso, tanto alloro, e ginepro a volontà: poi mi dici se è insipido!
Comunque Psiko concordo sul fatto che non esista nulla di più insipido e triste della fettina di petto di pollo impanato!
Scusa la mia scarsa familiarità con l'italiano del Quattrocento, ma "e fassi tanto della lònga che si fa una coniglia" chevvoddì?
@ Rib: più o meno vuol dire: " e vuol sembrare morigerata e schizzinosa come una coniglia, quando invece è smodata come una scrofa".
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