martedì 30 dicembre 2008
Buon Anno!
lunedì 29 dicembre 2008
Please, don't divorce us!
Da vedere, per capire che l'ignoranza, la superficialità e l'odio omofobico non devono dividere ciò che l'amore ha unito.
Vedendo queste foto, poi, non si può fare a meno di prorompere nel grido tanto caro agli organizzatori del Family Day: "E i bambini? Non ci pensate ai bambini?"
(Fonte: Repubblica on line)
domenica 28 dicembre 2008
giovedì 25 dicembre 2008
Burp!
Ostriche Utah Beach e Champagne
Lecca-lecca di triglie di scoglio e spuma di mare, accompagnati
da una tartare delle medesime
Capesante gratinate alle mandorle e pistacchi
Involtino di sogliola e filetto di tonno, con raviolo farcito
di crema di nocciole e salsa ai capperi
Passatelli di scampi nel consommé di scampi
Branzino in meringa al cardamomo, accompagnato
da hummus allo zenzero e sedano-rapa spadellato
Corbeille di formaggi Blu europei
Torta multistrato di pasta di mandorle, canditi e frutta secca
"Carteddate" lucane
Marbré di frutta tropicale in gelatina di Moscato
Friandises
Al cinquanta per cento ho cucinato io, soprattutto le cose da farsi all'ultimo momento.
Suggestiva la mise en place giocata sul bianco con qualche tocco di rosso e d'oro.
Eccellenti i vini, ça va sans dire.
Ve l'avevo detto che avreste fatto bene a venire!
E' Natale!
Erma Bombeck
martedì 23 dicembre 2008
Auguri a tutti!
Il bigliettino d'auguri non lo allego, non sono bravo in queste cose: direi volentieri "Vi voglio bene", ma temo di essere scambiato per Simona Ventura, e lascio correre.
L'augurio si, lo faccio: possano le vostre Feste essere dolci, tenere, confortanti e calde come l'abbraccio della persona che amate.
Un bacio a tutti.
(Ps: sia chiaro, se qualcuno dopo aver ascoltato la "Canzona XIII" dice che mi piace Gabrieli perché sono un vecchio trombone, Natale o no, lo strozzo! :p)
Auguri, Benny!
Trovo molto carina questa lettera di auguri che un uomo di Chiesa, Don Franco Barbero, ha mandato proprio oggi al nostro Benny. La pubblico integralmente.
Caro papa Ratzinger,
domenica 21 dicembre 2008
Worried man blues
Per fortuna c'è il blues, inventato apposta per rispondermi: "Eh, capirai. Senti qua, allora!".
Per fortuna c'è Big Bill Broonzy che mi dice: "Ma anch'io, sai? E tanti altri."
Poi mi fa l'occhiolino , un sorriso timido, e imbraccia la chitarra.
sabato 20 dicembre 2008
Strettamente personale
lunedì 15 dicembre 2008
Idea!
Al momento non è facile reperirlo nelle librerie, ma lo si può acquistare on line contattando direttamente l'autore. Se gli dite che siete amici miei, capace che vi faccia pure lo sconto! ;-)
Songs and tears
Insomma, stamattina sento in radio la Warwick per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta quando attacca l'acuto mi vengono i lucciconi e tutto il resto. Poi però sono andato a cercare il testo, e sono rimasto di stucco a leggere:
Accept me for the things that I do
Just take me inside your arms, I hold me tight,
and always be by my side,
If I'am wrong or right
Insomma, mi sono sempre commosso per frasi che non capivo, ma che mi porto dentro, e fanno parte di me. E non l'ho mai saputo per tutti questi anni!
(per ascoltare la canzone, cliccare sul titolo)
domenica 14 dicembre 2008
La musica sveglia il tempo
"C'è un'incredibile quantità di cose da apprendere per la vita tramite la musica. L'accettazione della libertà e dell'individualità dell'altro è una delle sue lezioni più importanti . Accettazione significa riconoscere la differenza e la dignità dell'altro".
Daniel Baremboim
La mia musica per la pace
"La Repubblica sovrana indipendente dell'Orchestra Ovest-Orientale del Divano, come mi piace denominarla, ha iniziato il suo imprevedibile esperimento nel 1999. Nel corso degli anni è cresciuta e si è ampliata. Diventando un esempio concreto di come la società mediorientale potrebbe funzionare in circostanze migliori. I nostri musicisti sono passati attraverso il faticoso e impegnativo processo di imparare a esprimersi e al contempo ascoltare ciò che esprimono i loro interlocutori. Non riesco a immaginare un modo migliore per concretizzare il primo e più importante articolo della Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, quello in virtù del quale tutti gli esseri umani nascono liberi, e hanno pari dignità e diritti, hanno il dono della ragione e della coscienza e dovrebbero agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Purtroppo oggi in Medio Oriente non tutti gli esser umani godono della stessa libertà né di dignità e diritti uguali. L'Orchestra Ovest-Orientale del Divano è un'organizzazione musicale, non politica, ma per le sei settimane circa della sua durata annuale è in grado di soddisfare per i membri che la compongono qualcosa di importante e fondamentale, l'eguaglianza. Si tratta di un'utopia realistica. Gli stessi due giovani che possono incontrarsi a un checkpoint nel ruolo della guardia di frontiera e del cittadino sotto occupazione siedono gli uni accanto agli altri in questa orchestra, suonano una medesima musica, ambiscono entrambi ed egualmente alla perfezione dell'espressione musicale e sono responsabili del risultato in modo eguale.
Davanti a una sinfonia di Beethoven siamo tutti uguali: indipendentemente dal fatto di essere originari di Israele, Libano, Palestina, Egitto, Giordania, Iran, Turchia o Siria., dobbiamo tutti accostarci alla musica con una medesima umiltà, con curiosità, con cultura e con passione. L'atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti della musica ci costringe a sviluppare la ragione e la coscienza giustamente illustrate nella Dichiarazione delle Nazioni Unite come qualcosa di innato nel genere umano. La musica rende possibile a tutti i membri israeliani di un'orchestra di sostenere l'oboista egiziano nel suo assolo, e a tutti i membri arabi dell'orchestra di sostenere il flautista israeliano nel suo, perché la musica dà vita a un vero spirito di creatività e fratellanza che non fa avvertire lo sforzo.
Mi è stato conferito il titolo di messaggero di pace delle Nazioni Unite e credo che questo mi dia il diritto e la responsabilità di adoperarmi affinché l'ignoranza sia bandita, e di contribuire in qualsiasi modo, anche modesto, per far affermare la vera eguaglianza. Senza eguaglianza non può esservi giustizia, senza giustizia non c'è pace.
L'uomo non ama dipendere dagli altri, ma sa che l'indipendenza totale è irrealizzabile. Pertanto l'unico modo costruttivo di vivere è l'interdipendenza. Questo è perfettamente logico nel mondo della musica, ma purtroppo è molto lontano da ciò che sconsideratamente vediamo accadere in Medio Oriente ogni giorno.
Daniel Baremboim
(traduzione di Anna Bissanti da La Repubblica 10/12/2008)
Ringrazio Ribaldo per avermi trasmesso questo bellissimo articolo. Ho fatto un gioco: ho sostituito le provenienze e le identità geo-politiche di cui si parla con un altri tipi di identità e di appartenenza spesso in contrasto fra loro. Funziona benissimo!
Interessante
venerdì 12 dicembre 2008
Regali di Natale.
In particolare quelli che ci dipingono come frivoli, vanesii, edonisti e fashion-victims, e che di solito, lo ammetto, sono portato a trascurare per tutta una serie di motivi troppo lunghi da elencare.
Così, avendo saputo da Beniamino che Babbo Natale non solo esiste, ma veste pure JP Gaultier, ritenendolo molto sensibile a certe tematiche ho pensato bene di rivolgermi a Lui per lasciare libero sfogo a quei desiderata materiali giudicati più conformi alla mia natura, ma ingiustamente accantonati o rimossi.
Quando le letterine per i regali natalizi le scrivevo a Gesù Bambino, mia nonna mi consigliava di non eccedere con le richieste, perché rischiavo di passare per avido e avrei avuto molte probabilità in meno di vederle esaudite.
Così, memore di quei saggi consigli, ho deciso anche questa volta di limitarmi ad una mezza dozzina di cosette, lasciando la scelta al buon cuore di Santa Claus.
Del resto lo sanno tutti, che basta il pensiero!
Le mutande dorate.
(Perché il tanga di Swarovsky a Capodanno ha un po' stufato)
Un trench di velluto nero.
(Perché mi serve un capo-spalla un po' meno informale, e che soprattutto non mi dia l'aria di un lavavetri moldavo. Il velluto nero attira i pelucchi da morire, ma dicono che quest'anno vada moltissimo.)
Un paio di sobrie calzature in caimano.
(Perché se anche Berlusconi porta i tacchi alti io chi sono? Il figlio della schifosa?)
Dietro consiglio di Antonio, qualcosa di meno appariscente da abbinare al trench
(Perchè dovessi andare a Lecce non ho intenzione di farmi criticare. E poi cos'ha Benny che io non ho?)
Una cena per due persone in questo posto qui.
(Perché si mangia e si beve meravigliosamente, la location (Dio, che ho detto!) è stupenda, e Firenze è Firenze. Babbo Natale dovrà provvedere a procurarmi l'accompagnatore, però.)
Una settimana per due persone in questo posto qui.
(Perché avrei bisogno di una bella ripassata, e preferirei essere in due.)
(Kretine! Non quel tipo di ripassata ! )
Un piccolo e virile correttivo per le ciglia.
(Perché mi piacerebbe averle come Liz Taylor da giovane, e invece assomigliano al vasetto del basilico dimenticato sul davanzale durante una furiosa grandinata. )
giovedì 11 dicembre 2008
mercoledì 10 dicembre 2008
Il bello della neve
Ho trovato questo haiku.
I cani hanno taciuto tutta la notte
mentre sognavo di stringere il mio amore lontano
neve alta, al mattino
lunedì 8 dicembre 2008
Il senso di Gan per la neve
E ha dentro tanti di quei ricordi e di quelle emozioni e di quegli incantesimi da far male ogni volta.
Scrocchia, sprofonda, tonfa, bisbiglia, scivola, trasluce, brilla, accieca, ride, sfarina, smarina, ticchetta, ovatta, esclude, rinchiude...e riassume il Microcosmo nel Macrocosmo. Villon diceva essere la bellezza molto più che umana, e che dunque le nevicate di una volta non ci saranno mai più. Fosse qui con me, oggi, capirebbe di essersi sbagliato.
(PS: per capire ed apprezzare meglio il senso della mia neve crepuscolare bisogna cliccare sull'immagine, e studiare bene le impronte lasciate dai cani e dai cacciatori)
domenica 7 dicembre 2008
Mala tempora
Ci si mette pure l'andazzo generale, con la sua gragnuola di cazzate che sembrano orchestrate a bella posta per provocarmi una rabbia impotente e costante. Per fortuna qualche anima buona, e votata al martirio, ha deciso di non lasciarmi solo del tutto e di regalarmi qualche spiraglio di luce senza aspettarsi una contropartita. Menché meno considerevole, come miagolava Carmen Consoli tempo fa.
Mi sento orribile: sgarrupato, sfilacciato e sfibrato e pieno di cicatrici come un gatto randagio che contende agli altri le lische di pesce nel bidone della spazzatura.
E su tutto incombe lo spirito delle Feste : mi accingo a subirlo ringhiante e malmostoso come un Ebenezer Scrooge ancora più indurito.
E non so nemmeno se scriverò la letterina a Gesù Bambino, sono un po' stufo di aspettative irrisolte. O magari provo col vecchio ciccione vestito di rosso, anche se dicono che non esiste.
venerdì 5 dicembre 2008
Ora diche una poesie (autobiografica)
Senza parole
Art. 33 della Costituzione.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.