martedì 30 dicembre 2008
Buon Anno!
lunedì 29 dicembre 2008
Please, don't divorce us!
Da vedere, per capire che l'ignoranza, la superficialità e l'odio omofobico non devono dividere ciò che l'amore ha unito.
Vedendo queste foto, poi, non si può fare a meno di prorompere nel grido tanto caro agli organizzatori del Family Day: "E i bambini? Non ci pensate ai bambini?"
(Fonte: Repubblica on line)
domenica 28 dicembre 2008
giovedì 25 dicembre 2008
Burp!
Ostriche Utah Beach e Champagne
Lecca-lecca di triglie di scoglio e spuma di mare, accompagnati
da una tartare delle medesime
Capesante gratinate alle mandorle e pistacchi
Involtino di sogliola e filetto di tonno, con raviolo farcito
di crema di nocciole e salsa ai capperi
Passatelli di scampi nel consommé di scampi
Branzino in meringa al cardamomo, accompagnato
da hummus allo zenzero e sedano-rapa spadellato
Corbeille di formaggi Blu europei
Torta multistrato di pasta di mandorle, canditi e frutta secca
"Carteddate" lucane
Marbré di frutta tropicale in gelatina di Moscato
Friandises
Al cinquanta per cento ho cucinato io, soprattutto le cose da farsi all'ultimo momento.
Suggestiva la mise en place giocata sul bianco con qualche tocco di rosso e d'oro.
Eccellenti i vini, ça va sans dire.
Ve l'avevo detto che avreste fatto bene a venire!
E' Natale!
Erma Bombeck
martedì 23 dicembre 2008
Auguri a tutti!
Il bigliettino d'auguri non lo allego, non sono bravo in queste cose: direi volentieri "Vi voglio bene", ma temo di essere scambiato per Simona Ventura, e lascio correre.
L'augurio si, lo faccio: possano le vostre Feste essere dolci, tenere, confortanti e calde come l'abbraccio della persona che amate.
Un bacio a tutti.
(Ps: sia chiaro, se qualcuno dopo aver ascoltato la "Canzona XIII" dice che mi piace Gabrieli perché sono un vecchio trombone, Natale o no, lo strozzo! :p)
Auguri, Benny!
Trovo molto carina questa lettera di auguri che un uomo di Chiesa, Don Franco Barbero, ha mandato proprio oggi al nostro Benny. La pubblico integralmente.
Caro papa Ratzinger,
domenica 21 dicembre 2008
Worried man blues
Per fortuna c'è il blues, inventato apposta per rispondermi: "Eh, capirai. Senti qua, allora!".
Per fortuna c'è Big Bill Broonzy che mi dice: "Ma anch'io, sai? E tanti altri."
Poi mi fa l'occhiolino , un sorriso timido, e imbraccia la chitarra.
sabato 20 dicembre 2008
Strettamente personale
lunedì 15 dicembre 2008
Idea!
Al momento non è facile reperirlo nelle librerie, ma lo si può acquistare on line contattando direttamente l'autore. Se gli dite che siete amici miei, capace che vi faccia pure lo sconto! ;-)
Songs and tears
Insomma, stamattina sento in radio la Warwick per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta quando attacca l'acuto mi vengono i lucciconi e tutto il resto. Poi però sono andato a cercare il testo, e sono rimasto di stucco a leggere:
Accept me for the things that I do
Just take me inside your arms, I hold me tight,
and always be by my side,
If I'am wrong or right
Insomma, mi sono sempre commosso per frasi che non capivo, ma che mi porto dentro, e fanno parte di me. E non l'ho mai saputo per tutti questi anni!
(per ascoltare la canzone, cliccare sul titolo)
domenica 14 dicembre 2008
La musica sveglia il tempo
"C'è un'incredibile quantità di cose da apprendere per la vita tramite la musica. L'accettazione della libertà e dell'individualità dell'altro è una delle sue lezioni più importanti . Accettazione significa riconoscere la differenza e la dignità dell'altro".
Daniel Baremboim
La mia musica per la pace
"La Repubblica sovrana indipendente dell'Orchestra Ovest-Orientale del Divano, come mi piace denominarla, ha iniziato il suo imprevedibile esperimento nel 1999. Nel corso degli anni è cresciuta e si è ampliata. Diventando un esempio concreto di come la società mediorientale potrebbe funzionare in circostanze migliori. I nostri musicisti sono passati attraverso il faticoso e impegnativo processo di imparare a esprimersi e al contempo ascoltare ciò che esprimono i loro interlocutori. Non riesco a immaginare un modo migliore per concretizzare il primo e più importante articolo della Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, quello in virtù del quale tutti gli esseri umani nascono liberi, e hanno pari dignità e diritti, hanno il dono della ragione e della coscienza e dovrebbero agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Purtroppo oggi in Medio Oriente non tutti gli esser umani godono della stessa libertà né di dignità e diritti uguali. L'Orchestra Ovest-Orientale del Divano è un'organizzazione musicale, non politica, ma per le sei settimane circa della sua durata annuale è in grado di soddisfare per i membri che la compongono qualcosa di importante e fondamentale, l'eguaglianza. Si tratta di un'utopia realistica. Gli stessi due giovani che possono incontrarsi a un checkpoint nel ruolo della guardia di frontiera e del cittadino sotto occupazione siedono gli uni accanto agli altri in questa orchestra, suonano una medesima musica, ambiscono entrambi ed egualmente alla perfezione dell'espressione musicale e sono responsabili del risultato in modo eguale.
Davanti a una sinfonia di Beethoven siamo tutti uguali: indipendentemente dal fatto di essere originari di Israele, Libano, Palestina, Egitto, Giordania, Iran, Turchia o Siria., dobbiamo tutti accostarci alla musica con una medesima umiltà, con curiosità, con cultura e con passione. L'atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti della musica ci costringe a sviluppare la ragione e la coscienza giustamente illustrate nella Dichiarazione delle Nazioni Unite come qualcosa di innato nel genere umano. La musica rende possibile a tutti i membri israeliani di un'orchestra di sostenere l'oboista egiziano nel suo assolo, e a tutti i membri arabi dell'orchestra di sostenere il flautista israeliano nel suo, perché la musica dà vita a un vero spirito di creatività e fratellanza che non fa avvertire lo sforzo.
Mi è stato conferito il titolo di messaggero di pace delle Nazioni Unite e credo che questo mi dia il diritto e la responsabilità di adoperarmi affinché l'ignoranza sia bandita, e di contribuire in qualsiasi modo, anche modesto, per far affermare la vera eguaglianza. Senza eguaglianza non può esservi giustizia, senza giustizia non c'è pace.
L'uomo non ama dipendere dagli altri, ma sa che l'indipendenza totale è irrealizzabile. Pertanto l'unico modo costruttivo di vivere è l'interdipendenza. Questo è perfettamente logico nel mondo della musica, ma purtroppo è molto lontano da ciò che sconsideratamente vediamo accadere in Medio Oriente ogni giorno.
Daniel Baremboim
(traduzione di Anna Bissanti da La Repubblica 10/12/2008)
Ringrazio Ribaldo per avermi trasmesso questo bellissimo articolo. Ho fatto un gioco: ho sostituito le provenienze e le identità geo-politiche di cui si parla con un altri tipi di identità e di appartenenza spesso in contrasto fra loro. Funziona benissimo!
Interessante
venerdì 12 dicembre 2008
Regali di Natale.
In particolare quelli che ci dipingono come frivoli, vanesii, edonisti e fashion-victims, e che di solito, lo ammetto, sono portato a trascurare per tutta una serie di motivi troppo lunghi da elencare.
Così, avendo saputo da Beniamino che Babbo Natale non solo esiste, ma veste pure JP Gaultier, ritenendolo molto sensibile a certe tematiche ho pensato bene di rivolgermi a Lui per lasciare libero sfogo a quei desiderata materiali giudicati più conformi alla mia natura, ma ingiustamente accantonati o rimossi.
Quando le letterine per i regali natalizi le scrivevo a Gesù Bambino, mia nonna mi consigliava di non eccedere con le richieste, perché rischiavo di passare per avido e avrei avuto molte probabilità in meno di vederle esaudite.
Così, memore di quei saggi consigli, ho deciso anche questa volta di limitarmi ad una mezza dozzina di cosette, lasciando la scelta al buon cuore di Santa Claus.
Del resto lo sanno tutti, che basta il pensiero!
Le mutande dorate.
(Perché il tanga di Swarovsky a Capodanno ha un po' stufato)
Un trench di velluto nero.
(Perché mi serve un capo-spalla un po' meno informale, e che soprattutto non mi dia l'aria di un lavavetri moldavo. Il velluto nero attira i pelucchi da morire, ma dicono che quest'anno vada moltissimo.)
Un paio di sobrie calzature in caimano.
(Perché se anche Berlusconi porta i tacchi alti io chi sono? Il figlio della schifosa?)
Dietro consiglio di Antonio, qualcosa di meno appariscente da abbinare al trench
(Perchè dovessi andare a Lecce non ho intenzione di farmi criticare. E poi cos'ha Benny che io non ho?)
Una cena per due persone in questo posto qui.
(Perché si mangia e si beve meravigliosamente, la location (Dio, che ho detto!) è stupenda, e Firenze è Firenze. Babbo Natale dovrà provvedere a procurarmi l'accompagnatore, però.)
Una settimana per due persone in questo posto qui.
(Perché avrei bisogno di una bella ripassata, e preferirei essere in due.)
(Kretine! Non quel tipo di ripassata ! )
Un piccolo e virile correttivo per le ciglia.
(Perché mi piacerebbe averle come Liz Taylor da giovane, e invece assomigliano al vasetto del basilico dimenticato sul davanzale durante una furiosa grandinata. )
giovedì 11 dicembre 2008
mercoledì 10 dicembre 2008
Il bello della neve
Ho trovato questo haiku.
I cani hanno taciuto tutta la notte
mentre sognavo di stringere il mio amore lontano
neve alta, al mattino
lunedì 8 dicembre 2008
Il senso di Gan per la neve
E ha dentro tanti di quei ricordi e di quelle emozioni e di quegli incantesimi da far male ogni volta.
Scrocchia, sprofonda, tonfa, bisbiglia, scivola, trasluce, brilla, accieca, ride, sfarina, smarina, ticchetta, ovatta, esclude, rinchiude...e riassume il Microcosmo nel Macrocosmo. Villon diceva essere la bellezza molto più che umana, e che dunque le nevicate di una volta non ci saranno mai più. Fosse qui con me, oggi, capirebbe di essersi sbagliato.
(PS: per capire ed apprezzare meglio il senso della mia neve crepuscolare bisogna cliccare sull'immagine, e studiare bene le impronte lasciate dai cani e dai cacciatori)
domenica 7 dicembre 2008
Mala tempora
Ci si mette pure l'andazzo generale, con la sua gragnuola di cazzate che sembrano orchestrate a bella posta per provocarmi una rabbia impotente e costante. Per fortuna qualche anima buona, e votata al martirio, ha deciso di non lasciarmi solo del tutto e di regalarmi qualche spiraglio di luce senza aspettarsi una contropartita. Menché meno considerevole, come miagolava Carmen Consoli tempo fa.
Mi sento orribile: sgarrupato, sfilacciato e sfibrato e pieno di cicatrici come un gatto randagio che contende agli altri le lische di pesce nel bidone della spazzatura.
E su tutto incombe lo spirito delle Feste : mi accingo a subirlo ringhiante e malmostoso come un Ebenezer Scrooge ancora più indurito.
E non so nemmeno se scriverò la letterina a Gesù Bambino, sono un po' stufo di aspettative irrisolte. O magari provo col vecchio ciccione vestito di rosso, anche se dicono che non esiste.
venerdì 5 dicembre 2008
Ora diche una poesie (autobiografica)
Senza parole
Art. 33 della Costituzione.
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
domenica 30 novembre 2008
Amors de terra londanha
Se il rivolo della fontana
si schiara siccome far suole
e la rosa nel bosco é sovrana
e già l'usignolo sul ramo
canzon variata fa e piana
e leviga il canto e l'affina
è giusto se il mio l'accompagna.
Amore di terra lontana
per te tutto il cuore mi duole,
nè posso trovar medicina,
se non nel suono del tuo nome,
al male di non averti con me
tra i fiori oppur sotto cortina
mio sospirato compagno.
Poichè non ne ho mai l'occasione
non c'è da stupirsi se brucio;
gentile al par d'esso cristiano
nessuno mai visse, perchè Dio non vuole,
nè visse giudeo o saracino;
si nutre di manna divina
chi un po' del suo amore guadagna.
Il mio cuore continua a bramare
colui che amore più chiamo;
e credo che il volerlo mi inganna,
perché il desiderio me lo allontana,
punge più delle spine questo dolore:
ma ogni volta l'amor lo risana:
dunque nessuno pianga per me.
Quando lo penso, allora lo bacio e l'abbraccio,
ma poi torno e mi rigiro: mi esaspera e m'abbatte
che il fiore non dia frutto.
La gioia che è tormento abbatte la mia fierezza.
Jauffré Rudel
(Jauffré mi perdonerà se nel tradurre il suo brano ho usato qualche licenza, soprattutto nel genere del destinatario della canzone; ma sono sicuro lui sappia che "al cor gentil rempaira sempre amore").
Novembre
E di novembre a Petriuolo al bagno,
con trenta muli carchi de moneta:
la ruga sia tutta coverta a seta;
coppe d'argento, bottacci di stagno:
e dar a tutti stazzonier guadagno;
torchi, doppier che vegnan di Chiareta;
confetti con cedrata de Gaeta;
e béa ciascun e conforti 'l compagno.
E 'l freddo vi sia grande e 'l foco spesso;
fagiani, starne, colombi, mortiti,
levori, cavrioli rosto e lesso:
e sempre aver acconci gli appetiti;
la notte 'l vento, 'l piover a ciel messo:
e siate ne le letta ben forniti.
Meglio non dargliela vinta ( a Novembre, non a Giusy Ferreri) e sforzarsi di seguire gli ammaestramenti di Folgore. Ora, non tutti dispongono di trenta muli carichi di moneta, e non tutti, anche disponendone, possono permettersi di trascorrere l'intero mese in una località termale. Non so nemmeno se oggi i bagni di Petriolo sono ancora così à la page come un tempo, anche se mi sento di escludere che le vie del vicino borgo di Monticiano siano coperte di seta. Però dovrebbe essere alla portata di tutti il potersi rifugiare negli affetti e nelle intimità più calde e più rassicuranti. Se poi i problemi di linea o di colesterolo o di ipertensione sconsigliassero le lepri, i fagiani, le starne, la selvaggina in genere e la pasticceria ipercalorica, vanno bene anche due spaghettini aglio e olio, anche due scaloppine al limone, anche un bel pezzo di parmigiano da accompagnare con le noci, il pane grosso ed un buon bicchiere di rosso giovane e robusto. L'importante è non essere soli. L'importante, come dice Folgore, è che ciascuno "conforti il compagno" (che bella questa frase!) : ne sarà sicuramente confortato a sua volta.
Come confortarlo lo dice lui: non solo con l'agape fraterna, ma anche nel letto "ben fornito" in cui
rifugiarsi sotto il peso di coperte, trapunte e piumoni, mentre fuori la notte cerca inutilmente di intristirci scatenando la tramontana, le piogge ed il gelo.
(Ps: Nelle Tres riches heures du duc de Berry la miniatura di Novembre è l'unica non realizzata
dai fratelli Limbourg, ma da un loro allievo, Jean Colombe. Niente gentili e ricche brigate di cavalieri e principesse: solo alcuni porcai intenti ad abbacchiare le ghiande per cibare i loro maiali. Che sono quelli neri, nobili e squisiti; che diventeranno gli arrosti e i salumi per i conviti consigliati da Folgore: e dunque tout se tient. )
venerdì 28 novembre 2008
Auguri, Edgar!
Edgar non è soltanto il maggiordomo cattivo e pasticcione de "Gli aristogatti"; è anche un ragazzo d'oro autore di un blog intenso, affascinante, pulito e poetico che mi piace tanto, e che gli somiglia moltissimo. Poiché Edgar (il blogger, non il maggiordomo) sta per festeggiare il compleanno, sono molto orgoglioso di fargli gli auguri più sinceri, più sentiti e più affettuosi.
E fanculo alla riservatezza ed alla privacy: glieli faccio di persona con questo filmatino qua, chiedendogli scusa per la scadente qualità delle immagini.
Un abbraccio, Edgar!
domenica 23 novembre 2008
Carinerie
venerdì 21 novembre 2008
Secondo
Ah, chi se ne intende dice che ha un gran nerbo, ma a me incanta proprio per la dolcezza che dimostra di avere, e che non ti aspetteresti da uno così.
giovedì 20 novembre 2008
Dlin dlon!
domenica 16 novembre 2008
Primo
E l'ho plasmato io, in silenzio ne ho assecondato l'indole e ne ho esaltate le virtù, smussandone le intemperanze. Ne sono orgoglioso.
giovedì 13 novembre 2008
Allo specchio
martedì 11 novembre 2008
San Martino
E lo centellino religiosamente, come un vecchissimo Rhum.
Omnia consumit tempus
domenica 9 novembre 2008
Ogni tanto una buona notizia
(Nella foto: i militari gay svedesi, evidentemente non ritenendolo una "carnevalata", sfilano al Pride di Stoccolma)
sabato 8 novembre 2008
L'estate di San Martino (per stomaci forti)
Non ho più speranze: devo pulire la fossa settica! Dirlo così sembra una sciocchezza, ma chi ha già pulito una (grande) fossa settica sa che è un'esperienza nient'affatto gradevole. Effettivamente la trovo intasata di formazioni terrose e biancastre. Rimuovo le concrezioni nei vari scomparti, gemendo per il disgusto. Una mezz'ora di pena come nemmeno Ciacco nel sesto canto dell'Inferno, ma alla fine il risultato è apprezzabile. Mi accingo a risigillare la cloaca, quando sento un rumore curioso, come un lontano brontolio di temporale. O come... ecco, come un torrente di montagna. Che però è un torrente di melma schifosa rimasto intrappolato nei tubi, e che, improvvisamente libero, mi inonda da capo a piedi, riempiendomi gli indumenti e gli stivali.
Rimango immobile. Mi limito a fare come Ollio quando cade nei pantani: flemmaticamente mi detergo gli occhi con l'indice della mano destra, e alzandoli al cielo penso ai casi della mia vita ed alle miserie del mio Paese. E dico ad alta voce: "Ragazzi, siamo nella merda."
Jena ridens
venerdì 7 novembre 2008
I fonzarelli
giovedì 6 novembre 2008
Cialtrone
- individuo spregevole, volgare negli atti e nelle parole, buffone, briccone, manigoldo, mascalzone, pagliaccio
Help!
Copio e incollo da Malvino un pezzo che secondo me la dice lunga in merito alla faccenda di Obama e del matrimonio gay:
Christian Rocca prova a digerire la vittoria di Barack Obama
Christian Rocca prova a digerire la vittoria di Barack Obama consolandosi come può: in California, in Florida e in Arizona – annuncia – “hanno votato per proibire il matrimonio gay”, “del resto anche Obama è contrario: per motivi religiosi”. I repubblicani hanno perso, ma i liberal moderassero gli entusiasmi. Di qua e di là dall’Atlantico, si sappia: il ventre dell’America rimane cristiano, parola di Christian Rocca. Che non spara mai una cazzata senza metterci il link che dovrebbe accreditarla. Barack Obama è contrario al matrimonio gay per motivi religiosi, prego gradire citazione: “A Obama è stato chiesto perché è contro le nozze gay pure se ha condannato tutte le leggi che avrebbero impedito il matrimonio tra suo padre nero e sua madre bianca. La differenza, ha detto Obama, è la religione. Come cristiano – è membro dell’United Church of Christ – Obama crede che il matrimonio sia un’unione sacra, una benedizione di Dio, intesa esclusivamente per un uomo e una donna” (New York Times, 1.11.2008) *.
Hanno già fatto notare a Christian Rocca che questa citazione è parziale di quel tanto da puzzare come disonesta: nella versione originale di quel pezzo del New York Times, poco oltre il punto dove Christian Rocca s’affretta a chiudere le virgolette, c’è scritto che “he does not favor laws that ban same-sex marriage” e, oltre ancora, che “he has indicated that he is wary of linking his religion to policy decisions”. Niente, come se non gliel’avessero fatto notare.
“Del resto anche Obama è contrario”, scrive Christian Rocca. Così cucinato, lo digerisce meglio.
Ora, siccome che sono 'gnorante, qualche anima buona mi saprebbe tradurre le frasi in inglese, soprattutto la seconda?
Avvertenza: il tizio della foto si chiama Malvino, ma non è il blogger autore del pezzo, che è un lottatore molto più figo.
mercoledì 5 novembre 2008
ultim'ora
Non è servito l'impegno di tanti. In California gli elettori, sia pure con una risicata maggioranza, hanno detto si alla proposition 8 ; hanno detto no ai matrimoni fra persone dello stesso sesso.
Quanta strada ancora da fare!
(Aggiornamento: anche la Florida e l'Arizona hanno detto no al same-sex marriage, modificando in tal senso le rispettive Costituzioni.
E l'Arkansas ha vietato l'adozione alle coppie gay)
domenica 2 novembre 2008
Ottobre
D'ottobre
Di ottobre nel contà c'ha buono stallo,
e' pregovi, figliuoi, che voi n'andate;
traetevi bon tempo ed uccellate
come vi piace, a piè ed a cavallo.
La sera per la sala andate a ballo,
e bevete del mosto e inebriate,
ché non ci ha miglior vita, en veritate:
e questo è vero come 'l fiorin giallo.
E poscia vi levate la mattina,
e lavativ'el viso con le mani;
lo rosto e 'l vino è bona medicina.
A le guagnele, starete più sani,
ca pesce in lag' o fiume o in marina,
avendo meglior vita di cristiani!
Come sarebbe a dire, che sono in ritardo? Con tutto il sole ed il caldo che c'è stato, manco me ne sono accorto, di Ottobre! Provvedo ora che i giorni sono tornati grigi, e che torna la voglia ed il piacere di seguire i saggi inviti di Folgore. In contado, ragazzi, in contado! In questo mese le colline sono ammantate di splendore e di magie; le sere sono sempre più lunghe e più fredde e reclamano camini accesi, funghi, tartufi, castagne, spiedi sfrigolanti, oneste bevute e soprattutto buona e calda compagnia. Regalatevi buon tempo, questo si; e se la vostra uccellagione è infruttuosa come la mia non dàtevene eccessivo cruccio: certe prede più le si caccia e meno s'acchiappano.
sabato 1 novembre 2008
Il mio Halloween
ognuno è tanto mai stanco!
e si fermano seduti
la notte, intorno a quel bianco.
Stanno li sino a domani
col capo tra le mani,
senza che nulla si senta
sotto la lampada spenta."
E' vero, la festa di Halloween è stata importata ed introdotta di recente con intenti smaccatamente commerciali, come del resto quelle di San Valentino, della Mamma, del Papà. E' altrettanto vero che la cosa ha comportato l'adozione di segni, di simboli e di comportamenti del tutto estranei alla nostra cultura; ma è successa la stessa cosa con Babbo Natale, il cui definitivo dominio nel Natale degli italiani non risale a molto prima di un quarto di secolo fa. Per questo mi sembra tutt'ora eccessivo il "o tempora o mores!" che puntualmente sento sollevarsi in prossimità della ricorrenza; e mi fanno sorridere i miei coetanei che dicono : "Ai nostri tempi i Defunti si celebravano e si ricordavano con la preghiera ed il silenzio, mica con le mascherate ed il chiasso!" . A farmi questi discorsi sono i miei coetanei di città: perché quelli come me nati e cresciuti in campagna non potrebbero. Si ricordano infatti benissimo che ogni angolo d'Italia aveva ( e spesso ha ancora) i suoi riti pagani per celebrare la notte dei morti.
Quelli che si usavano da me, ed in parte si usano ancora, da bambino mi sembravano cose esclusive e magiche della mia terra: imparai più tardi che sia pure con molte varianti erano diffusi in tutta la Penisola. Il nostro Halloween si svolgeva il giorno seguente a quello contemporaneo, cioè nella notte fra il primo ed il 2 Novembre. In esso i morti ricevevano dal buon Dio il permesso di tornare sulla Terra a visitare i luoghi dove erano vissuti, e non visti, anche le persone care che vi avevano lasciato. Li si aspettava vegliando: dopo aver recitato qualche posta di rosario si stava allegri mangiando castagne prima bollite e poi arrostite, accompagnate da vino dolce, e ci si divertiva a sentir raccontare terribili storie di spiriti e di mostri, o ad ascoltare le nonne e le bisnonne a recitare in gran segreto preghiere e giaculatorie antichissime che il parroco vietava tassativamente giudicandole blasfeme.
Prima di andare a dormire si apparecchiava la tavola, e ci si posava una gran marmitta di zuppa di ceci e costine e code di maiale, pane bianco e vino a volontà. Si lasciava la finestra socchiusa in modo che i morti, arrivati dal lungo viaggio, potessero entrare e rifocillarsi. L'indomani la mamma faceva alzare presto tutti quanti, e cambiava le lenzuola e rifaceva i letti: i morti, che erano stati svegli tutta la notte, dovevano poter schiacciare un sonnellino prima di affrontare la strada del ritorno. A pranzo si mangiava la zuppa di ceci, che in altre parti d'Italia diventano fagioli o fave, ma che in ogni caso rappresentano l'eterno rinnovarsi dell'esistenza ed il suo perpetuo cambiare di essenza. All'imbrunire succedeva una cosa straordinaria: le vecchie della borgata si riunivano, e passavano casa per casa a "chiedere i morti". Inquietanti nel crepuscolo come vere streghe, battevano alla porta delle cascine: non entravano, ma sulla soglia recitavano quelle strane preghiere in lingua antica e dimenticata, piene di visioni apocalittiche e di salvifiche profusioni di sangue divino.
Ricordo ad esempio una strofa che diceva: "...vederej el mar/che n'aonderà/e tuto l'aigo serà sangue" : vedrete il mare che ci sommergerà, e tutta l'acqua sarà sangue.
Ma tutto questo aveva funzione scaramantica ed apotropaica, perchè la famiglia così visitata ricompensava le vecchie con noci, frutta secca o confetture.
Quella tradizione si estinse pochi anni dopo la mia nascita, un po' per la crescente ostilità dei parroci, un po' per i veti di figlie e nuore che all'epoca "si vergognavano" nel vedere madri e suocere questuanti, e che oggi cuciono i costumi da vampiro ai nipotini e li spingono in giro a chiedere "Dolcetto o scherzetto".
Ma ora smetto: ho sentito un rumore, fuori, come di passi leggeri e lenti, strascicati e affaticati.
Un altro rumore leggero, come se qualcuno si stia divertendo a grattare il vetro della finestra con unghie insolitamente lunghe...lunghissime.
Ora vado a vedere cos'è poi torno