Io sono al terzo cerchio, de la piova
etterna, maladetta, fredda e greve;
regola e qualità mai non l'è nova.
Grandine grossa, acqua tinta e neve
per l'aere tenebroso si riversa;
pute la terra che questo riceve.
Cerbero, fiera crudele e diversa,
con tre gole caninamente latra
sovra la gente che quivi è sommersa.
Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra,
e 'l ventre largo, e unghiate le mani;
graffia li spirti ed iscoia ed isquatra.
Urlar li fa la pioggia come cani;
de l'un de' lati fanno a l'altro schermo;
volgonsi spesso i miseri profani.
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2 commenti:
HOLAAAAAA!
Ma che struttura citazionista e intelettuale ha sto blog!
Come si dice a Roma "Bella cì"
per festeggiare Puntarelle x tutti!!!
MA CIAOOOOO!!!!
No no, tranquillo, è solo per esercitarmi nel copia-incolla, e perchè ho poco tempo. Poi la buttiamo in caciara, vedrai. Ma che bello, sei il mio primo commentatore! Quando verrò a Roma ti regalerò dei chiodi, come nel libro "Cuore".
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