L'avvocato Arsilio Pollione mi scrive su incarico di Massimo Giannini, cui avevo rimproverato tempo fa uno
svarione apparso sul quotidiano La Repubblica:
"Ma che state a dì, ahoo? Anzi ahoo annava prima, ma fa gnente.. Che sarebbe che Giannini ha sbajato storia? Signori della Corte, abbiate pazienza. Qui ci sta un equivoco, un equivoco storico, cioè di quelli grossi, da manuale. Er cliente mio, er dottor Giannini, non ha mai parlato der cavallo de Catilina, quello de Roma antiqua, per intendeci de quanno ce stava er circo Massimo, i leoni, i jaguari, le berve, Moira Orfei, Cesare e tutti l' altri; sì, compreso Cicerone e puro Andreotti. None...Catilina è la fija der macellaro. Giggi er macellaro l'avrebbe battezzata Caterina Lina, ma in casa per spicciasse, che c'era fretta, la chiamavano Catilina, per via che era tanto mingherlina.... Na vorta la Befana je portò un cavalluccio de carta pesta. Tanto caruccio, che pareva vero. Che Catelina o Caterina, come volete, le si era tanto affezionata da parlacce tutto il giorno, peggio di come ora li regazzini fanno con Maria Filippica... E diceva sempre: "vedrai Rinuccio ( così si chiamava er cavallo) se non diventi un pezzo importante te, se non diventi minimo inginiere, professore o anco senatore... Te credi d'esse meno intellettuale te di tanti che stanno là seduti in senato? Che ce vole, basta solo saper arzare la mano, no?" Questa era una storia famosa ner quartiere de mi padre fin dall'inizi del secolo scorso. Certo che è antica, eccome, c'ha un sacco d'anni. Ergo, pertanto, in primis, chiedo che venga rettificato il voto di storia der mio assistito, dottor Giannini, da quattro (ma stamo a scherza'?) a un voto consono alla sua posizione sociale e giornaliera. Ci riterremo soddisfatti con un dieci, ma anche un nove meno in tempi critici ci starenne bene, tenendo conto der portamento der nostro assistito, der fisico, della postura che non c'è mejo brocco in giro. In suburdinis, venga fatta studiare a scuola, almeno in quella romana o laziale, la famosa storia anche de Caterina Lina, detta Catilina e der cavalluccio suo de carta pesta. A questo e non a altri, il mio assistito si indirizzava in quel articolo. Tanto è vero che er Presidente der Consiglio, da esperto storico antico, subito gli ha telegrammato per esprimere tutta la sua solidarietà, informandosi, per sopraggiunta, che fine avesse fatto er cavaluccio, se fosse disponibile per qualche posticino in Senato o altrove.
Arsilio Pollione, avvocato contumace
Ecco fatto, avvocato Pollione: pubblico integralmente la Sua lettera e ripristino l'onorabilità del Suo assistito. Per quanto, mi consenta, certe rettifiche tardive e poco verificabili mi sanno sempre di arrampicata sui vetri. Un po' come "la tua donna" che diventa "la Sorbona".