domenica 12 settembre 2010

Psychiatric help



Il disturbo distimico è un disturbo cronico caratterizzato dalla presenza di umore depresso che persiste per la maggior parte del giorno ed è presente nella maggior parte dei giorni. Le più caratteristiche manifestazioni del disturbo sono sentimenti di inadeguatezza, colpa, irritabilità e rabbia; ritiro sociale; perdita di interesse, inattività e mancanza di produttività.
I sintomi tipici sono:

-insonnia o ipersonnia
celo, la seconda. Potrei addormentarmi nelle situazioni e nelle ore più impensate.

-astenia, senso di stanchezza permanente e di debolezza diffusa
celo

- bassa autostima
celo, uh se celo!

- difficoltà di concentrazione, o esitazione e titubanza nel prendere decisioni
celo, soprattutto la prima

-sconforto o addirittura disperazione
celo, la prima, ma ogni tanto anche la seconda

-irritabilità
celo, celo!

-I pazienti con disturbo distimico possono spesso essere sarcastici, nichilisti, meditabondi, esigenti e reclamanti
praticamente il mio ritratto

Generalmente il soggetto distimico riesce ad espletare le proprie funzioni lavorative e ad avere rapporti sociali, ma in modo nettamente diminuito e con uno sforzo notevole anche nelle cose più "normali" e di cui le persone con cui si relaziona, spesso anche i familiari stessi, ben difficilmente si rendono conto.
'anfatti!

L'atteggiamento quasi perennemente cupo, triste e taciturno può facilmente causare stizza, se non rabbia, nel prossimo che lo considera solo un fastidioso pessimista, ritenendo assuma volontariamente un tale atteggiamento per cause che non vuole esprimere.
mica per niente m'han dato della pittima di recente

Per il distimico chiedere aiuto è una difficoltà che sente insormontabile. In questo modo si innesca un circolo vizioso che rafforza in lui la bassa autostima, l'insicurezza e l'autopercezione negativa accrescendo lo sconforto.
sì, ma tanto a chi lo chiedo? Poi manco ci credono.

Eccessi alimentari dall'anoressia alla bulimia
celo, tutti

Insomma, per farla breve, la vendemmia di quest'anno la comincio in queste condizioni. Che, bisogna ammetterlo, non sono un granché. Si può immaginare, quindi, che sarà una vendemmia difficile. Oltretutto danno ancora un quattro/cinque giorni di bel tempo, e poi pioggia a catinelle per un bel po'. Di che stare allegri.
Certo che a pensarci viene da ridere. Aver bisogno di aiuto e non osare chiederlo. Aver bisogno di aiuto e non saperlo chiedere. Aver bisogno di aiuto e aver paura di chiederlo. Aver bisogno di aiuto e chiudersi in se stessi. Però poi passa la ridarella, e rimane solo la paura.
Domani è il giorno del Grande Cocomero.

11 commenti:

Marco Boccaccio ha detto...

ah, vabbe', ce l'ho, ce l'ho, ce l'ho... fai come bouvard e pécuchet, che a un certo punto si mettono a studiare medicina, e devono smettere perché di ogni malattia che studiavano si riconoscevano i sintomi!
piuttosto... io, vendemmia permettendo, farei un salto da lucy...

Gan ha detto...

Beh, c'era anche quello di "Tre uomini in barca", che leggendo l'enciclopedia medica scoprì di avere tutte le malattie meno il ginocchio della lavandaia.
Io però non sono ipocondriaco e nemmeno ho la sindrome di Munchausen; per questo sono abbastanza preoccupato da questo mio malessere; e dal fatto che tutti facciano spallucce.
Ah, e il distimico da Lucy non ci vuole andare, crede sia solo tutta colpa del suo caratteraccio.

Edgar ha detto...

sai, dopo che me ne avevi fatto cenno e dopo aver letto tutta la sintomatologia, mi sono convinto di soffrire anch'io di questa stessa malattia. mi sono rivolto a diversi medici, ma non mi sono stati d'aiuto. alla fine ho consultato un esperto di medicina cinese e me l'ha confermato: "è un male inculabile..."

Principe Kamar ha detto...

Sembra che anch'io sia distimico, ma il saperlo non mi cambia la vita; intanto aspetto con impazienza il Grande Cocomero anche se ci vuole più di un mese e mezzo visto che babbo natale è 'na sola.
Buona vendemmia e non strapazzarti troppo! Bisous! =)

Anonimo ha detto...

Probabilmente Lucy Honeychurch ti direbbe: "Dovrebbe trovarsi un buon passatempo. La collezione di francobolli è stata di grande aiuto a mio fratello Freddy".
Invece io ti dico che devi arrenderti all'evidenza che qualunque tipo di malessere non si cura chiedendo consigli al verduraio o al tappezziere, ma andando da chi ne sa. E in questo caso chi ne sa è Lucy, che sta lì apposta per aiutare chi ne ha bisogno a darsi una sistematina. Non è mica una tragedia. Se ti fa male un callo, vai dal callista o te lo tieni dicendo è colpa del mio caratteraccio?

Rosa ha detto...

MA questo è lavoro per Princy-Pissy....
E pensare che non rispondi manco agli sms, brutto Lupaccio cattivo!!!

Non sei una pittima, anzi... Infatti sono assai preoccupata!

Poto ha detto...

Ecco.. che poi mi si dice che sono insensibile.. Ma a ben vedere tutto il mondo può essere distimico (io in primis)..

Che poi, vien da chiedersi, come tu abbia scoperto questa patologia: si, insomma.. è stato il "una voce a caso di Wikipedia" per quel giorno o sei andato in cerca col lanternino?

Non è che nessuno ti voglia credere (e anche qui, mi metto tra i primi) ma che diamine, a rileggere i sintomi sarei anch'io un distimico..e siccome nelle malattie mentali il confine è sempre molto labile, come facciamo a sapere con certezza che tu lo sia o meno?

Un amico laureando in psicologia, NON MOLTO TEMPO FA (il ch implica ch non sono teorie dell'età di Freud) mi disse:
"Se sei convinto di avere qualche patologia, stai sicuro che non ce l'hai.. E' una sorta di ancora di salvezza che il nostro sistema cerebrale si da. [...]
Trova tu un pazzo che ti dica, "si, so di esserlo?""

Quindi, siccome lui ne sa più di me e mi fido, direi che il tuo sistema di ancoraggio funziona perfettamente e il pessimismo cosmico (leopardiano o potiano che dir si volgia) è lungi dall'essere una patologia "reale".

VanityHair ha detto...

Dicci almeno cosa possiamo fare...

Comunque ieri sera, tra un voto e l'altro (ovviamente stavo guardando Miss Italia), ho letto il post.
E questa mattina mi sono svegliato canticchiando
"Ahi settembre mi dirai, quanti amori porterai, le vendemmie che farò..."

Te la dedico.

lavecchiaMarple ha detto...

A dire la verità il post l'avevo letto ieri, e mi ha messo un poco a disagio: dici che non sei capace di chiedere aiuto, ma scrivere un post così cos'altro vorrebbe dire? Infatti giustamente VH si chiede cosa possiamo fare. A meno che tu non intenda un aiuto specialistico, e per quello, come altri han già scritto, dovrai rivolgerti altrove. Sul resto, tenuto conto del limite che può avere un parere espresso da chi non pensa di aver mai provato un'esperienza simile (se non, forse, per limitati periodi di tempo e per cause ben specifiche), vorrei capire se sai da cosa parte questo tuo stato d'animo: se da fattori esterni ed oggettivi (e qui potrebbe valere il detto cinese, "se c'è rimedio, di che ti preoccupi, se non c'è rimedio di che ti preoccupi") o interiori e soggettivi, e qui secondo me l'aiuto degli altri può andare bene ma non può essere risolutivo se non coesiste con la forte volontà di agire e lavorare su sé stessi per venirne fuori ( e qui un'auti professionale potrebbe essere utile); insomma, penso sia corretto partire da dentro e poi passare fuori, perchè difficilmente SOLO gli altri sono la causa dei nostri problemi o possono darci la loro soluzione; e nemmeno penso che l' autostima di ciascuno passi per l'adattamento alle esigenze ed ai gusti altrui finendo per vivere di riflesso, poichè ritengo che le persone che si apprezzano veramente piacciano perchè sono così di loro e non perchè vogliano adeguarsi ai nostri desiderata.
Off topics: in mancanza di altre iniziativa al momento non ancora programmate, tienti libero per fine anno.

Anonimo ha detto...

Coincidenza. Proprio ieri, dopo 4 anni dalla comune decisione di porre fine all'analisi, ho incontrato per caso la mia Lucy. Che ho regolarmente visto per 5 anni e che è stata indispensabile per rimettere insieme i pezzi. E che un po' mi manca. E che diceva sempre che trovare le parole per chiedere aiuto è ancora più difficile che trovarlo.

SacherFire ha detto...

Non finisco mai di imparare qualcosa. Stavolta su me stesso: mai avevo pensato di poter essere definito quale distimico. Eh, ma è così.