E' da un po' che vorrei scrivere qualcosa sul Gay-pride, visto che nelle settimane e mesi scorsi mi sono trovato più volte a discutere dell'argomento su alcuni dei miei blog preferiti.

In particolare pensavo di dire la mia sul concetto di "esibizionismo" che ad urne elettorali ancora calde è diventato la bandiera dei suoi detrattori. Rimugina che ti rimugina, mi sono imbattuto a caso in questo intervento del prodigioso Totentanz. Folgorato dal constatare la totale corrispondenza con quanto penso in proposito, ho deciso di riportare integralmente lo splendido post, utilizzandolo come un manifesto dei miei personali convincimenti.


"Che poi non le capisco, queste accuse di esibizionismo al gay pride.
Contro cosa puntano davvero il dito le vallette e le monache di clausura prestate alla politica? Cosa viene esibito di così inaccettabile?
Le chiappe e le zizze?
Io due chiappe scoperte le ho viste anche in una pubblicità di arredo bagno su Famiglia Cristiana. Per dire.
Pur volendo esaminare le tanto accusate foto di repertorio che Repubblica e Corriere della Sera ci propinano a ogni gay pride, cosa c’è di così davvero scandaloso?
Io piuttosto trovo scandalosi i gay che mettono le mani avanti e dicono: No, aspettate, il gay pride non è quello, il gay pride è altro, quello è solo un piccolo aspetto. Poveretti. A furia di sentirsi ripetere che il gay pride è una manifestazione esibizionista, se ne sono convinti e si sono creati il capro espiatorio.
Consegnare una drag queen o una trans vestita a festa nelle mani del nemico, accusandola di inficiare una dignitosa normalità omosessuale, è disgustoso. Significa concordare con fascisti, vallette e baciapile del vaticano che sì, una trans vestita a festa in una manifestazione di strada è scandalosa.
Lo ammettano, che questa accusa di esibizionismo è una piccola valvola di sfogo per un empito di omofobia represso. Lo ammetta anche il ministro-valletta Carfagna, ché di volgarità e esibizionismo ce n’è molto di più in quelle foto dozzinali (manco un fotografo decente…) in cui lei mostrava chiappe bisunte con un’espressione finto-voluttuosa quando ancora credeva che l’apice della sua carriera avrebbe potuto essere magari una scrollatina di zizze al Salone Margherita durante uno show del Bagaglino.
Una volta ammessolo, potrebbe partecipare a un gay pride anche solo per trarre una grande lezione di dignità da chi lei accusa di esibizionismo.
Perciò trovo assurdo che si accettino per buoni dei propositi per combattere le discriminazioni da parte di chi ha appena discriminato accusando il gay pride di essere una manifestazione esibizionista. È disonesto, e la disonestà non ha remore.
Ci si aspetti il peggio. Nel frattempo io sto dalla parte delle trans in topless a difendere il significato che ho dato alla parola esibizionismo."

Postilla: il mio amico Manfred mi rimprovera bonariamente di predicare bene e razzolare male, visto che al Pride non ci vado. Metto le mani avanti, e dichiaro di essere munito di adeguata giustificazione, firmata da entrambi i genitori e controfirmata dal preside.
Un saluto affettuoso a tutti gli amici che ci andranno. A Scrappi e a Barfly ricordo soltanto di andarci piano con la coratella e le animelle, che sono piene di colesterolo. Divertitevi ragazzi!