mercoledì 30 dicembre 2009

Hashanà haba'a b'Yrushalayim (l'anno prossimo a Gerusalemme)


Hashanà haba'a b'Yrushalayim vuol dire "l'anno prossimo a Gerusalemme" ed è l'augurio che gli ebrei della diaspora si scambiano da tempo immemorabile durante la festa di Pesach. E' l'augurio di un sogno tanto bello quanto impossibile. Chi lo pronuncia sa benissimo da sempre che l'anno prossimo non sarà a Gerusalemme, e non ci saranno i suoi cari. Sa anche, da sempre, che il giorno in cui saremo a Gerusalemme non è un giorno di questa vita. E forse non desidera nemmeno così tanto di essere a Gerusalemme in capo ad un anno: la lontananza ha i suoi vantaggi, e permette di coltivare desideri ardenti e nostalgie struggenti senza mai estinguere o logorare nè gli uni nè le altre. Ma augurandoci vicendevolmente un sogno irrealizzabile, ci invitiamo gli uni con gli altri a lasciarci inebriare dalla sua dolcezza.
Così la Gerusalemme che purtroppo o per fortuna non avrò mai, è l'avervi tutti con me il prossimo Natale. Casa mia è grande, ci staremo tutti. Ma sia chiaro: ognuno deve rendersi utile.
Bisognerà che siate tutti qui già la notte della vigilia per via dei regali sotto l'albero; e poichè sarò molto affaccendato, gli onori di casa li faranno Poto e Principessa Rosa, perché sono bravi a far sentire tutti a proprio agio fin dal primo istante. E siccome sono entrambi svegli e svelti, si occuperanno della sistemazione e del comfort degli ospiti . Simone Bubu, ahilui, dovrà occuparsi del camino, accudire il fuoco, spaccare la legna, portarla su: avendo già dato larga prova delle sue capacità, ci sentiamo in una botte di ferro. Antonio, Beniamino ed i ragazzi di Primaparete si occuperanno dell'Albero e del presepe: nessun limite alla fantasia o alla creatività, basta che siano entrambi molto, ma molto grossi. Ci sarà da pensare alla cena, o meglio, ad un quasi-cenone che stuzzichi senza appesantire. Se ne occuperà Luce, che arriverà appositamente ben carica di frutti di mare, crostacei e molluschi appena pescati, e burrate e mozzarelle, e pane di Altamura ancora fragrante di forno. Gios sarà suo aiutante, visto che di simili cibarie se ne intende. La saggia e sagace miss Marple si occuperà della spesa, e del reperimento di tutte le altre cibarie. Ruolo importantissimo e delicatissimo per la buona riuscita della festa. In cucina con me voglio i tre Marchi: Marcoboh, Marco S-kram e Marco Chesoio, mio compaesano ignoto ai più. Essendo tutti e tre grandissimi chef li metteremo sotto il torchio e li spremeremo come limoni. Asa-Ashel sarà il maître pâtissier et confiseur , creatore, arbitro e despota di tutti i dolci , tutte le paste, tutti i desserts che saranno serviti a cena, a colazione e a pranzo. E siccome è uno che non sa stare con le mani in mano, mentre aspetta la lievitazione delle torte si occuperà anche delle decorazioni natalizie e dei centro-tavola. Della mise en place si occuperà la splendida Alexis, che però dovrà portare l'argenteria, la cristalleria ed i tovagliati di Fiandra di famiglia. Magari, visto l'ingombro della mercanzia, la aiuterò con il furgone per il trasporto. Del servizio si occuperanno Anastasia e Edgar, perché anche la più sublime vivanda può risultare scadente se non viene presentata con grazia; e perché, diciamolo, anche l'occhio vuole la sua parte. Il fulgido Carlo ed il Principino saranno maître sommelier, e scusatemi se è poco averne due così, che vi servono il vino facendovi pure girare la testa. Byb e Lore! penseranno ai giochi di società, ai ricchi premi ed ai cotillons, e l'Ingegnere della mia vita darà loro manforte con le sciarade, gli anagrammi, gli indovinelli, i giochi di parole; occupandosi anche, a latere, dell'emeroteca, delle riviste, dei libri e dei film da mettere a disposizione degli ospiti. Della colonna sonora, delle foto e dei filmati si incaricheranno Ribaldo e Winckelmann; ma, giuro, quando saremo ben sazi di Opera e di Lied, passeremo il bollino a Poto, ad Anastasia, al Canarino Mannaro e a Joshua perché ci rimbambiscano a dovere con Madonna, la Gaga, Rihanna e tutte le loro emule ed imitatrici.
I quali Joshua, relativo Simone e Canarino non si credano di cavarsela così a buon mercato, perchè a loro spetta il compito delicatissimo dei regali: dal confezionamento alla distribuzione. Poichè tutti i presenti sanno ormai che babbo Natale non esiste, saranno dispensati dall'indossare l'abito d'ordinanza, ma potranno limitarsi al solo jock-strap rosso orlato di pelliccia bianca. Il Baronetto, visto che è discendente diretto di James Bond, avrà il compito più arduo: trascinare fra noi la triade degli inafferrabili: Velies Thyrrens, Omoeros e Penaepanico.
Se ce la farà li nomineremo reginette della festa mediante il più ambito riconoscimento: le coroncine delle Winx che ci avanzano dall'estate scorsa. Angeloventura lo lasceremo sedere a tavola solo se avrà terminato la dieta, altrimenti lo condanniamo al supplizio di Tantalo legandolo in cucina durante la preparazione del pranzo. Ah, ovviamente Fabio-Fireman e consorte saranno incaricati della sicurezza, che quando si è in tanti così non si può mai sapere.
E miss Marple, che avendo finito i suoi compiti prima di tutti gli altri avrà tempo a disposizione, si attaccherà al telefono per rintracciare tutti coloro di cui per un motivo o per l'altro si sono perse le tracce: dal Pupone a Creek, dai due del Quadraretto a Lovestoned: vedrà di farli arrivare in extremis, e nella peggiore delle ipotesi farà loro gli auguri da parte di tutti noi.
Allora restiamo intesi così: l'anno prossimo a Gerusalemme.
Nell'attesa, auguri di tutto cuore da parte mia. Grazie, siete fantastici.



Per chiudere in bellezza


Per non farci mancare niente, dopo i màrtiri, i martiri, l'Amor sacro e l'Amor profano, un bell'autodafè con cui festeggiare l'arrivo del nuovo anno!

(Segnalazione di Malvino)

Cioccolata amara



"Vi siete mai chiesti come mai a volte soffrire risulta così dolce? Forse è nella natura dell’Uomo, forse è un bisogno primario d’ogni persona. Soffrire è un po’ come amare. Si amano le cose più strane, più diverse, più lontane da noi. Ed è forse per questo che si soffre per la loro assenza. In particolare ci sono alcune persone che son come la cioccolata: fanno star bene ma creano assuefazione. Per questo ci sarebbe il bisogno di un’etichetta, una data di scadenza, e magari un fogliettino con su scritti gli effetti collaterali. Più tempo passi in loro compagnia e meno ne vorresti trascorrere senza. Ma è così bello ritrovarle in un sms, in una lettera o (per i più fortunati) in un nuovo sguardo. Tutto uguale e tutto diverso. Come tornare nella tua vecchia casa. Ogni cosa al suo posto ma cambiata, forse solo perché sei stato tu a cambiare."


Rubato a Nameless, visto che sembra scritto proprio per me

lunedì 28 dicembre 2009

E tu, che stella sei?



Si si, lo so: le etichette sono sempre antipatiche, però a volte sono utili. " A che si conoscono le butteglie, ah? A le insegne!" gridava Bernardino da Siena per spiegare l'importanza dei segni che svelano e definiscono. Fino ad una cinquantina d'anni fa se andavate all'osteria vi sbattevano sul tavolo il litrozzo di vino della casa, e solo nei ristoranti di un certo tono arrivavano a chiedervi : "Bianco o rosso?". Oggi se anche al chiosco delle crêpes vi sottopongono carte dei vini spesse come la Treccani, è perché almeno in campo enologico si è imparato che la diversità vuol dire varietà, e quindi ampiezza di orizzonti, possibilità di scelta e di scoperte, aumento esponenziale delle sapienze, delle intelligenze e dei piaceri: ricchezza, a farla breve, tanto morale quanto materiale. Ma la diversità/varietà deve essere riconoscibile e distinguibile, sennò si cade nel rischio opposto: il disordine, il bailamme, la confusione, la babele, il pandemonio. E le etichette servono, o meglio dovrebbero servire, proprio a spiegarti cosa c'è nel contenitore: non solo ti preannunciano le caratteristiche intrinseche del contenuto, ma te ne raccontano la storia, la memoria, le radici, la nascita, le esperienze ed il carattere. Certo, i problemi vengono fuori, e belli grossi, quando le etichette sono bugiarde; o quando diventano uno strumento ingabbia e tarpa le identità, anzichè esaltarle: ma si sa che ogni rovescio ha la sua medaglia.
Per questo mi sono divertito quando ho scoperto questo sistema di etichettatura del mondo gayo, che qualcuno non mancherà di stigmatizzare come beceramente grezza ed arrogante, e che io invece ho trovato simpatica.

Così, è stella di bronzo chi ha avuto rapporti sessuali con almeno due persone di sesso diverso
(ma meno di 20, sennò si passa alla categoria degli etero curiosi)

E' stella d'argento chi ha avuto rapporti sessuali con una sola persona di sesso diversoE' stella d'oro, ovviamente, e gay a Denominazione d'Origine Controllata e Garantita, chi non ha mai avuto rapporti sessuali con persone di sesso diverso.
Mi ha fatto piacere scoprire che ad Austin esiste una squadra di calcio chiamata Gold Stars,
non certo in omaggio alle pur meritevolissime stelle del Salumificio Negroni.



Per quanto mi riguarda, ambisco alla stella d'oro anch'io, ma mi sa che dovrò sottopormi al verdetto dell'apposita Commissione di Certificazione, e spiegare ai suoi membri che i contuberni intrattenuti con la mia antica ed unica fidanzata d'epoca post-adolescenziale non sono ritenuti "rapporti sessuali" nemmeno fra i parameci.

E voi, che stella siete?

sabato 26 dicembre 2009

La seminarista spaventata




Troppo bello per non postarlo!

The snowman's riflery






Solo pochi giorni fa, dopo la nevicata, mi ripromettevo di fare il pupazzo di neve e di dedicarlo a tutti gli amici bloggaroli. Poi la neve si è girata in pioggia, e la materia prima è sparita in breve tempo. Così avevo pensato, per far fronte in qualche modo agli impregni presi, di ricorrere ai terrificanti snowmans che i miei adorati Calvin & Hobbes creano ad ogni inverno, accompagnandoli con qualche considerazione personale sulla sottile inquitetudine che anche le più tranquillizzanti e bonarie creature di neve mi provocano fin dalla lontana infanzia.
Con grandissimo disappunto ho però scoperto poco fa che miss Marple mi ha preceduto, sia pure percorrendo altre vie. Chi ha tempo non aspetti tempo, e dunque ben mi sta.
Mi consolo ammirando l'onniveggenza e la lungimiranza dell'anziana signorina, che, ne sono certo, postando il suo filmato avrà pensato anche al sottoscritto.
Per quanti volessero comunque approfondire l'argomento, consiglio vivamente questa succosa carrellata.

venerdì 25 dicembre 2009

Il pranzo di Bobette *


Amuse-bouche: blinis al caviale Beluga e allo storione affumicato





Crostata di zucca e foie-gras del Perigord




Marbré di regaglie in riduzione di Porto e tartufo nero,
con valerianella all'Aceto Balsamico Tradizionale di
Modena, di 100 anni.



Prosciuttino casalingo di petto d'anatra al coriandolo e spezie,
con zuccotto di verdure confettate




Saccotino ripieno di zucca, porri e amaretto,
su fonduta piemontese al Tartufo bianco





Oca al forno farcita con arance, scalogni, lavanda
e timo, con pere caramellate nel suo grasso e
albicocche stufate nel Torcolato di Breganze.


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Piccole coppe di gelato di Mascarpone e Torrone

guarnito con Zabaglione bollente.

Panettone artigianale nella sua ricetta storica,
a lievitazione spontanea, con canditi, uvetta e
Zafferano



(* Il titolo non è un errore, ma un doveroso omaggio ad un film che adoro, e a colui che non ha potuto partecipare al convito, pur sgranocchiandosi poi tutti gli avanzi, ritratto qui sotto nel pieno della sua beatitudine postprandiale)


giovedì 24 dicembre 2009

Consigli per i regali




Ai ritardatari che non sanno dove sbattere la testa per gli ultimi regali natalizi, ecco un'idea moderna, attuale, originale, che sarà certamente apprezzatissima!

martedì 22 dicembre 2009

Les neiges d'antan


Eccole, sono tornate. Il candore è lo stesso, e l'odore dell'aria, e la luce, e i ricordi che se ne alimentano. Fuori è proprio così. E adesso scusatemi, ma vado di fretta: Bobo mi aspetta impaziente per fare il pupazzo di neve. Voi lo fate, il pupazzo di neve?

(PS: cliccando sulla foto c'è la versione ingrandita)
(PPS: se mi dilungo, finisce che scrivo le stesse cose di un anno fa)

lunedì 14 dicembre 2009

Ritorno. (Dream a little dream of me)



Le stelle splendono lucenti sopra di te
le brezze notturne sembrano sussurrare: "ti amo"
Gli uccelli cantano sull'albero di platano:
"Sogna un piccolo sogno di me"
dì "buonanotte" e baciami.
Stringimi forte e dimmi che ti mancherò;
mentre sono solo e triste più che mai,
sogna un piccolo sogno di me.

Non voglio chiedermi perché tutti i miei ritorni sono sempre malinconici. No, non me lo chiedo; tanto mi basta la sensazione di sfinimento, fra l'amaro e il dolce, che provo ogni volta entrando nel cortile di casa dopo aver attraversato mezza Europa. E non mi chiedo nemmeno se sono mancato a qualcuno, e se qualcuno ha fatto un piccolo sogno di me: anche lì, meglio non saperlo. Mi sazio dei pensieri affettuosi che mi sono stati lasciati come viatico e che mi hanno accompagnato, o che hanno salutato questo ennesimo ritorno. E a ben pensarci, non è poco.
Carlo Martello non s'è fatto trovare: quel vecchio rincoglionito non ci sta più tanto con la testa, e secondo me si è completamente dimenticato della mia venuta. Mi è dispiaciuto di più non aver avuto tempo per visitare la Signora grossa, e Savino quello bello, tutto pittato sulla riva del fiume. Ma pazienza, che tanto mica scappano: sarà per un'altra volta. Del viaggio dirò ancora; ma per il momento riede alla parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.

giovedì 10 dicembre 2009

Che coss'è l'amor ( fate i bravi)




Domattina si parte, di nuovo. Starò via qualche giorno, vado a trovare Carlo Martello, e se avrò tempo, a visitare una signora grossa e molto attraente malgrado l'età. Parto, e non ne ho voglia: ma mi tocca, anche se so già che mi sentirò come il famoso binario della canzone omonima.
Nel frattempo fate i bravi, mi raccomando.
Non comprate altre calzature.
Fate attenzione alle ciaspole, alle ciospe ed alla neve, che è fredda.
Non bevete troppo té, che poi mi diventate nervosi.
Difendetevi dalla suina, ma buttatevi sui suini d'ogni tipo.
Non date da bere al vostro fidanzato dopo mezzanotte. Mai, capito? E fate attenzione che non gliene dia qualcun altro.
Raccogliete i cachi, che è ora.
Arriva il burian: occhio a coprirvi.
Non date confidenza agli sconosciuti. Ma se gli sconosciuti volessero dare confidenza a voi, beh, fateci un pensierino.
Insomma, non fatemi stare in pensiero. E se vi avanza del tempo rivolgete un pensierino affettuoso anche a me, che poi lo ricambio, siatene certi.
Dovendomi sobbarcare quasi un paio di migliaia di chilometri, avrò tempo per riflettere sull'amore e su altre tragedie.


Ahi, permette signorina
sono il re della cantina
vampiro nella vigna
sottrattor nella cucina
son monarca e son boemio
se questa è la miseria
mi ci tuffo
con dignità da rey.

martedì 8 dicembre 2009

Auguri, Marco!

Un amico mi ha fatto osservare che ultimamente questo blog, a furia di auguri di compleanno, sta somigliando sempre più ad una di quelle radio private specializzate in dediche. "Da Chevin a Gessica...con tanto-tanto amoreeeee!" : una roba del genere, insomma. Ok, ma non è mica colpa mia se persone importanti della mia vita e della mia storia festeggiano il genetliaco tutti insieme! E se, soprattutto, ne ho avuto modo di ricordamene le date, visto che ho una pessima memoria per gli anniversari. E oggi gli anni li compie Marco, il mio Marco: uno che nella mia vita c'è entrato in punta di piedi, con la delicatezza e l'eleganza di un gentiluomo d'altri tempi. Uno che è una persona adorabile, di straordinaria cultura e profondità e, insieme, di irresistibile simpatia, di disarmante candore, di entusiasmante trasparenza e pulizia. Uno della mia generazione, che condivide con me un bagaglio di ricordi, di memorie , di esperienze , di vittorie e di sconfitte sufficienti a renderci come fratelli. E, soprattutto, uno che sopporta le mie mattane, e riesce a sostenermi in questa stagione melmosa e disperata, e lo fa con ammirevole costanza ed eroica abnegazione.
Questa sera festeggia a casa: una cena con il suo compagno e con i suoi amici più scelti. Se lo può permettere, visto che è un cuoco eccellente e raffinato. Ebbene, mi ha fatto sapere ieri che preparerà una ricetta che gli mandai tempo fa, "... così sarà un po' come se ci fossi anche tu". No, per dire...
A Marco voglio bene davvero: un bene dell'anima. E assieme agli auguri gli faccio questo regalino: un filmato che trovo delizioso fino alla commozione, che secondo me lo rispecchia molto, e che spero gradirà.


lunedì 7 dicembre 2009

Sono malato. E anche zozzone.


Grazie a questo signore, che è uno psichiatra di chiara fama ed è spesso presente in tv ( mica cazzi, verrebbe da dire in latino) , ho scoperto di avere una brutta malattia. Una manica di birbaccioni che si sono persino mobilitati in una campagna porta a porta ( quando passarono a casa mia con il depliant in mano, si vede che mia madre li scambiò per Testimoni di Geova e non aprì dicendo: "Non compriamo niente!") ha fatto in modo che ne fossi all'oscuro fino ad oggi, ma per fortuna grazie al noto volto televisivo ho potuto finalmente aprire gli occhi. Ed ho scoperto di essere afflitto da un grave disturbo, una specie di virus che deve essermi esploso dentro approfittando forse di una certa predisposizione genetica. Ed ho scoperto anche che sono stato io a farmi infettare da questo parassita, io che l'ho cercato, io che l'ho voluto, io che non ho saputo reagire. Certo, l'ambiente sibaritico, decadente e debosciato in cui sono crescito deve aver contribuito a farmi ammalare: ma in definitiva, secondo il famoso psichiatra è stata una mia scelta. Perché devo aver perduto ogni valore etico; e perché in definitiva sono uno zozzone.
Bene, adesso che lo so posso finalmente curarmi, magari mi rivolgo al Professore, ha l'aria di saperla lunga. Ma no, per il momento mi faccio aiutare da persone di fiducia. 'Spetta qua che le chiamo: TERESAAAAAAA?!?!!! MIRIANAAAAAAAAAAAAA?!?!

domenica 6 dicembre 2009

Why? Pecchè?


Per favore, qualcuno sa dirmi perché un uomo d'età provetta, che ne ha viste e fatte di cotte e di crude ( vabbè, più viste che fatte) , deve piangere come un salice rivedendo per l'ennesima volta "Babe, maialino coraggioso"?
E sempre per favore, non mi si risponda che noi siamo più sensibili: dopo il film mi sono sorbito tutto il noiosissimo "La mummia" per vedere se per caso a Brendan "Chiappe di marmo" Fraser fosse cascato il parrucchino durante qualche colluttazione.