
E' stata una lunga, strana vendemmia. Faticosa, ma senza ansie nè traumi; esigente senza essere ossessiva o ossessionante come altre volte in passato. Mi ha assorbito molte energie fisiche e mentali, ma non mi ha spossato. Però mi sento vuoto lo stesso, spaesato come un reduce di ritorno da una lunghissima campagna militare. Odio tutte le fini, non riesco mai a vederci un nuovo inizio. Vorrei imparare che il passato non torna, che il presente non si ferma. Vorrei imparare che la vita è solo un continuo divenire, una perpetua fermentazione che consuma quel che siamo stati e ciò che abbiamo avuto, per produrre quel che saremo e ciò che avremo. Non ci riesco. Vorrei essere meno nostalgico, meno vittima dei desideri, delle illusioni, dei sogni, dei ricordi e dei rimpianti. Dice: "Beh per forza, alla tua età è una cosa abbastanza normale". Le balle! Sono così da sempre, e non riesco a sfuggire a quest'incantesimo.