Il rude camionista che è in me non disdegna affatto i lunghi viaggi solitari con il suo bisonte della strada. Prima di partire gli dà una pacca affettuosa sullo spinterogeno sussurrandogli: "Adesso gliela facciamo vedere noi!". E via, a sgranocchiare chilometri come fossero Fonzies al formaggio.
Il rude camionista che è in me ama le autostrade di Francia, e vorrebbe sposarne tutti i casellanti. Non importa se uomini o donne, vecchie carampane o ragazzotti brufolosi: adora la straordinaria gentilezza che sciorinano al pagamento del pedaggio, accogliendolo con sorrisi festosi, quasi gridandogli " Bonjour, monsieur!" e "Mercy, aurevoir, bon voyage!".
E' convinto che, ben nascosto nel gabbiotto, dietro ad ognuno di loro ci sia un tostissimo agente della Gendarmerie con la pistola spianata e con la faccia che sembra dire: " Se non fai finta di essere gentile ti sparo", ma ad un certo punto chissenefrega, quello che conta è il risultato.
Il rude camionista che è in me non teme le avversità atmosferiche. Questa volta ha dovuto affrontare tutta una serie di violenti acquazzoni che si scatenavano improvvisi malgrado il sole, e che i francesi chiamano col nome civettuolo di giboulets. Ne valeva la pena, perché ancor prima di finire si trasformavano in grandiosi, infiniti arcobaleni.
Il rude camionista che è in me ama sostare negli autogrill francesi. Sono molto, molto diversi dai nostri. Hanno un che di sommesso e di stralunato, come un dipinto di Edward Hopper. In tutti c'è un angolo pieno zeppo di macchine tutte uguali che distribuiscono brodaglie fantasiosamente chiamate caffè, cioccolata, cappuccino. Davanti ci sono sempre tavolini alti alti e senza sedie, dove si radunano i rudi camionisti come quello che è in me. Stanno lì guardando nel vuoto, con davanti il bicchiere di carta pieno di brodaglia, biascicando qualche parola distratta. Quelli olandesi sono alti e rossi, e indossano magliette con le maniche corte malgrado il freddo. Spagnoli e portoghesi sono tracagnotti, cisposi e infagottati. Quelli francesi sanno di gauloises, i tedeschi hanno tutti la pancia e ridono. Ma che avranno da ridere non si sa.
Nelle toilettes non c'è nessuna virago col piattino davanti che ti maledice con lo sguardo se non lasci almeno due euro di mancia dopo aver fatto pipì. Ma non ci sono nemmeno tutte le scritte che rendono deliziosi e letterari i cessi italiani; al massimo qualche telegrafico e impacciato " je le suce" seguito da un numero di telefono.
Quando scappa, e l'autogrill è lontano, non è il caso fermarsi a bordo strada: c'è un sacco di aree di sosta con servizi puliti, funzionanti, e, miracolo, sempre dotati di carta igienica. Tutto attorno tanto verde tenuto benissimo, con tettoie, panchine, tavoli e giochi per i bambini. Malgrado i giboulets ci sono intere famigliole che fanno il picnic. C'è anche qualcuno che legge dei libri, seduto sull'erba fradicia.
Le stazioni di rifornimento sulle autostrade francesi sono gestite dalla Dracula SpA, e se hai la disgrazia di dovertici fermare sei rovinato. Ma il rude camionista che è in me ha capito l'antifona, ed il pieno lo fa uscendo nei centri commerciali che costeggiano il percorso, dove il gasolio ancora un po' e te lo tirano dietro a secchiellate. Intanto che c'è, per sgranchirsi, visita anche il centro commerciale. A Chambery, nell'immenso Carrefour, ha sentito un rumore strano ed acuto che sovrastava le musichette di Shakira, Madonna e Lady Gaga. Ci ha messo un po' per capirne l'origine, chè il camionista che è in me non è certo un mostro di intelligenza: ma poi si è accorto, guardando in alto, che il rumore era il cinguettito di molti uccelli liberamente svolazzanti al di sopra dei tubi e dei pannelli. Ne ha approfittato per chiedere spiegazione al più carino dei sorveglianti, di quelli che scorrazzano coi pattini a rotelle. " Entrano dalle porte girevoli, monsieur; si trovano bene, al caldo ed al sicuro, e fanno il nido lassù in mezzo ai tubi".
"Ma non cagano?" "E cagano si, monsieur". "Beh sparategli, no? " "Non si può, monsieur: gli animalisti han fatto casino.
Il rude camionista che è in me non lo ammetterebbe mai, ma visto che non c'è nessun testimone, mentre guida si mette a cantare a squarciagola le canzoni che manda la radio.
Ha un debole per "Les comediens" di Aznavour, soprattutto dove fa " Viens, voir les comédiens, voir les musiciens, voir les magicien, qui arrivent!"; ma a questo giro ci ha dato dentro con "Tous les garçons" di Françoise Hardy:
"Tous les garçons et les filles de mon âge
se promènent dans la rue deux par deux
tous les garçons et les filles de mon âge
savent bien ce que c'est d'être heureux
et les yeux dans les yeux et la main dans la main
ils s'en vont amoureux sans peur du lendemain
oui mais moi, je vais seul par les rues, l'âme en peine
oui mais moi, je vais seul, car personne ne m'aime
Mes jours comme mes nuits sont en tous points pareils
sans joies et pleins d'ennuis personne ne murmure "je t'aime"
à mon oreille "
Il rude camionista che è in me ama le autostrade di Francia, e vorrebbe sposarne tutti i casellanti. Non importa se uomini o donne, vecchie carampane o ragazzotti brufolosi: adora la straordinaria gentilezza che sciorinano al pagamento del pedaggio, accogliendolo con sorrisi festosi, quasi gridandogli " Bonjour, monsieur!" e "Mercy, aurevoir, bon voyage!".
E' convinto che, ben nascosto nel gabbiotto, dietro ad ognuno di loro ci sia un tostissimo agente della Gendarmerie con la pistola spianata e con la faccia che sembra dire: " Se non fai finta di essere gentile ti sparo", ma ad un certo punto chissenefrega, quello che conta è il risultato.
Il rude camionista che è in me non teme le avversità atmosferiche. Questa volta ha dovuto affrontare tutta una serie di violenti acquazzoni che si scatenavano improvvisi malgrado il sole, e che i francesi chiamano col nome civettuolo di giboulets. Ne valeva la pena, perché ancor prima di finire si trasformavano in grandiosi, infiniti arcobaleni.
Il rude camionista che è in me ama sostare negli autogrill francesi. Sono molto, molto diversi dai nostri. Hanno un che di sommesso e di stralunato, come un dipinto di Edward Hopper. In tutti c'è un angolo pieno zeppo di macchine tutte uguali che distribuiscono brodaglie fantasiosamente chiamate caffè, cioccolata, cappuccino. Davanti ci sono sempre tavolini alti alti e senza sedie, dove si radunano i rudi camionisti come quello che è in me. Stanno lì guardando nel vuoto, con davanti il bicchiere di carta pieno di brodaglia, biascicando qualche parola distratta. Quelli olandesi sono alti e rossi, e indossano magliette con le maniche corte malgrado il freddo. Spagnoli e portoghesi sono tracagnotti, cisposi e infagottati. Quelli francesi sanno di gauloises, i tedeschi hanno tutti la pancia e ridono. Ma che avranno da ridere non si sa.
Nelle toilettes non c'è nessuna virago col piattino davanti che ti maledice con lo sguardo se non lasci almeno due euro di mancia dopo aver fatto pipì. Ma non ci sono nemmeno tutte le scritte che rendono deliziosi e letterari i cessi italiani; al massimo qualche telegrafico e impacciato " je le suce" seguito da un numero di telefono.
Quando scappa, e l'autogrill è lontano, non è il caso fermarsi a bordo strada: c'è un sacco di aree di sosta con servizi puliti, funzionanti, e, miracolo, sempre dotati di carta igienica. Tutto attorno tanto verde tenuto benissimo, con tettoie, panchine, tavoli e giochi per i bambini. Malgrado i giboulets ci sono intere famigliole che fanno il picnic. C'è anche qualcuno che legge dei libri, seduto sull'erba fradicia.
Le stazioni di rifornimento sulle autostrade francesi sono gestite dalla Dracula SpA, e se hai la disgrazia di dovertici fermare sei rovinato. Ma il rude camionista che è in me ha capito l'antifona, ed il pieno lo fa uscendo nei centri commerciali che costeggiano il percorso, dove il gasolio ancora un po' e te lo tirano dietro a secchiellate. Intanto che c'è, per sgranchirsi, visita anche il centro commerciale. A Chambery, nell'immenso Carrefour, ha sentito un rumore strano ed acuto che sovrastava le musichette di Shakira, Madonna e Lady Gaga. Ci ha messo un po' per capirne l'origine, chè il camionista che è in me non è certo un mostro di intelligenza: ma poi si è accorto, guardando in alto, che il rumore era il cinguettito di molti uccelli liberamente svolazzanti al di sopra dei tubi e dei pannelli. Ne ha approfittato per chiedere spiegazione al più carino dei sorveglianti, di quelli che scorrazzano coi pattini a rotelle. " Entrano dalle porte girevoli, monsieur; si trovano bene, al caldo ed al sicuro, e fanno il nido lassù in mezzo ai tubi".
"Ma non cagano?" "E cagano si, monsieur". "Beh sparategli, no? " "Non si può, monsieur: gli animalisti han fatto casino.
Il rude camionista che è in me non lo ammetterebbe mai, ma visto che non c'è nessun testimone, mentre guida si mette a cantare a squarciagola le canzoni che manda la radio.
Ha un debole per "Les comediens" di Aznavour, soprattutto dove fa " Viens, voir les comédiens, voir les musiciens, voir les magicien, qui arrivent!"; ma a questo giro ci ha dato dentro con "Tous les garçons" di Françoise Hardy:
"Tous les garçons et les filles de mon âge
se promènent dans la rue deux par deux
tous les garçons et les filles de mon âge
savent bien ce que c'est d'être heureux
et les yeux dans les yeux et la main dans la main
ils s'en vont amoureux sans peur du lendemain
oui mais moi, je vais seul par les rues, l'âme en peine
oui mais moi, je vais seul, car personne ne m'aime
Mes jours comme mes nuits sont en tous points pareils
sans joies et pleins d'ennuis personne ne murmure "je t'aime"
à mon oreille "
16 commenti:
aggiungo io che negli autogrill di francia tra le varie brodaglie c'è anche il brodo, a volte in più di una versione. e non è nemmeno male; di sicuro meglio del caffè.
Adoro la Soupe de Tomate, questa volta me ne sono sparato quantità industriali.
E' taroccatissima ma sa proprio di pomodoro. Poi c'è la Sope aux legumes che non ho mai preso, e il brodo classico. Infine un gusto nuovo, la Soupe au Curry con dentro i crostini, che ho trovato buonissima. Fa un certo effetto vedersele scodellare dalla macchina nello stesso bicchiere del caffè o della cioccolata, ma basta abituarsi.
Ma sei tu il rude camionista sciamannato nella foto?!
Un giornio mi porti via con te sul tuo rude camion?
Secondo me ci dievrtiremmo un sacco e poi voglio assaggiare la soupe au curry dalla macchinetta e leggere un libro seduta sull'erba fradicia, e vedere gli uccellini svolazzare nel centro commerciale protetti dagli animalisti :)
Bentornato!
Figo! meglio che in un film di Wim Wenders.
Ne vogliamo parlare di quanto sono carucce anche le piccole stazioni ferroviarie? Che poi pensandoci bene non sono malvage neanche le stazioni di servizio basche e navarre, sicuramente lì il pieno è più conveniente delle stazioni di servizio aquitane.
Ben tornato "rude" camionista! =)
Un rude camionista canta Aznavour??!? Suona strano:D
Camionista o non camionista, a me sono mancati i tuoi dolcissimi baci...
in ogni caso... guardando bene, secondo me quello della foto non è gan. chissà chi sarà; ma temo che il nostro non ce lo confesserà mai ;-)
però un qualcosa di ganesco ce l'ha...
E per i rudi camionisti che non sanno il francese?!
Insomma...
Prima di tutto ben tornato!
Secondo:mi sa che quel camionista energico e spericolato possa essere tu,da lupo imprevedibile che sei( ma sono daccordo con Marcobpoh,non lo confesserai mai da lupo riservato che sei! ;-) ).
Terzo: basta uscire dall'Italia e tutto è più educato, garbato e diverso, direi quasi più umano.
Quarto: bellissima la canzone, che conoscevo ma di cui poi ho letto la traduzione; stupenda...
Quinto:te l'ho già detto ben tornato? :-D
Un abbraccio
ma quale rude camionista!
sei troppo buono e gentile per esserlo o cmq definirti tale :)
e poi come dice poto parli francese e il francese si sa che da quel tocco di classe in piu.
Ma perchè ogni volta che ti leggo mi viene sta voglia immensa di tornare nel mio paese ? La prochaine fois donne le bonjour aux arbres, aux oiseaux, aux champs et aux petites maisons de ma douce France !
Ben tornato a casa !
Cari e care voi, problemi meccanici al pc troppo a lungo trascinati hanno presentato il conto nei giorni scorsi e mi hanno impedito risposte tempestive.
Rimedio ora, in differita.
@ Rosa: seriamente, ti sembro uno che attraverserei tutta la Francia vestito in quel modo? ;-)
Dimmi quando puoi venire e certo che ti ci porto, comunque!
@ Winky: a me sembrava di più "Totò e Peppino divisi a Berlino", soprattutto quando Antonio La Puzza vedovo Nardecchia dice : " Ho attraversato l'Alto Adige per venire fin qui!".
@ Principe Kamar: ecco, le stazioncine le conosco solo da fuori. Ce n'è una fantastica a Belleville-en-Beaujolais, con un ristorantino-bistrot autenticamente anni 30 che è un amore. Mamma mia quanto mi piacerebbe portarvi, tutti quanti!
@ Joshua: il rude camionista canta anche Dalida e Vanessa Paradis, se è per questo! ;-)
@ Anastasia: tesoro, lo sai che mi hai procurato uno tsunami emotivo col tuo commento, vero?
@ marcoboh: vale la risposta a Rosa!
@ miss Marple: è vero!!! Complimenti per l'occhio!
@ Poto: i rudi camionisti che non sanno il francese possono chiedermi un corso accelerato. Unire foto viso, però.
@ Luce: magia, mistero, apparizioni, sparizioni, somiglianze....
Sull'educazione hai perfettamente ragione, purtroppo. E ahimè, ormai la Francia ci ha superato anche in quelle doti che un tempo erano il nostro forte. Una volta si diceva che i francesi sono italiani di cattivo umore: oggi la situazione si è completamente ribaltata.
@ Skram: dovresti vedere quanto sono buono e gentile al volante, però! ;-)
@ art_693: sarà fatto al più presto, non dubitare. Tra due settimane sarò nell'incantata e dolce Sologne.
E' un bellissimo post perchè ci coinvolge nella tua vita, un po' maledetta e un po' da sognatore.C'è quella malinconia di fondo che cattura e libera nello stesso tempo.Persino le preferenze musicali del rude camionista hanno "quel non so che" che fa la differenza. grazie!
oooopss.. non sapevo che i camion avessero lo spinterogeno.. Sergio
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