mercoledì 10 marzo 2010

Nevicata triste


Sarà che in questo periodo avverto di nuovo quel fastidioso senso di capolinea; sarà che l'atmosfera è rimasta per tutto il giorno di un grigio sporco e compatto, senza i lucori fra il latteo e l'opalescente che si verificano di solito in circostanze del genere; ma per la prima volta nella mia vita mi sono accorto di quanto anche una nevicata possa essere triste. Dice: " C'è sempre una prima volta". Si, ma non me l'aspettavo, da quell'animale invernale che sono, e che di solito nella neve ci sguazza, ci ruzza e ci si ringalluzzisce. Nel pomeriggio ho spalato per più di tre ore con l'aiuto di Bobo che mi delimitava l'area d'intervento scavando col muso, manco fosse un cane da tartufi. Di solito spalare la neve è un piacere sopraffino, soprattutto quando, come oggi, riesci a toglierla via in grossi blocchi compatti ma soffici che sembrano fatti di zucchero filato; ma a questo giro non c'ho trovato il sugo delle altre volte. Così, per non farmi mancare niente, mi sono messo a cantare e a ricantare una vecchia canzone francese di quelle molto strillate e molto melodrammatiche, strappacore e tragiche: "Les neiges du Kilimandjaro":

"Non andrà più molto lontano
la notte arriverà presto
E vede laggiù, distanti,
le nevi del Kilimangiaro

Loro ti faranno un bianco mantello
dove tu potrai dormire;
ti faranno un bianco mantello
dove potrai dormire, dormire, dormire.

Nel suo delirio rivede
la ragazza che amava
se ne andavano mano nella mano
la rivede quando rideva

Ecco senza dubbio a cosa pensa
e sta per morire:
non sono mai state così bianche
le nevi del Kilimangiaro!"

Che poi perché sto poveraccio dovesse andare a morire proprio sul Kilimangiaro, con tutte le montagne, i ghiacciai ed i nevai che abbiamo in Europa, non l'ho mai capito. E pensare che solo quattro anni prima Edoardo Vianello ci ricordava come alle falde del medesimo ci sta un popolo di negri che hanno inventato tanti balli , che ogni tre passi fanno sei metri e che si scambiano l'amore profondo dandosi i baci più alti del mondo.
E quindi, capolinea o no, non scendo ancora: rimango seduto e faccio un altro giro, visto che mi basterebbe anche soltanto qualche bacio terra-terra.


12 commenti:

Marco Boccaccio ha detto...

beh, morire sul kilimanjaro fa così esotico... e i francesi, da quei bravi colonialisti che sono, non se la lasciano scappare!

Gan ha detto...

@ Marcoboh: verrebbe da dire: "...tacci sua!" ;-)

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Che tenero.
E viva viva Bobette stanatartufi (già la amo).
Stai su.

penaepanico ha detto...

...anch'io amo la neve, un po' meno spalarla. nano nano penaepanico

Rosa ha detto...

MA dai dai su su forza cucciolone!!!
Sai già che mi sono offerta come fuochista, e sai pure che oggi ci sarà il meeting del gotha dei fuochisti ;)
tieni botta fino a Pasqua, sù!!

Un grattino a Bobo :)

Gan ha detto...

@ Anastasia: viste le dimensioni bisognerebbe chiamarlo "Bobotte".

@ Penaepanico: facciamo così, io spalo e tu fai le foto.

@ Rosa: OOOOGGGIIII???? Oddio, ho definitivamente perso il controllo del calendario! Mi raccomando, eh? Che dovete lavorare per noi!

Poto ha detto...

Bambino sull'autoscontro, bambino sull'autoscontro!!
Inserisci il gettone per... altro giro altra corsa.

Ma perchè questo deve proprio andare a morire? Mica c'è scritto chiaro... magari è lì in vacanza e visto che c'è si fa venire in mente.
E quando dice che non andrà molto lontano è solo perchè la Jeep ha forato e o arrivano gli (elicotteri) Apache o rimane lì fino allo scioglimento dei ghiacci (che tanto ormai poco ci manca) e cavalca l'onda del rivoletto.
Mooooooooooolto rafting!

luce ha detto...

Ma dai...gli agenti atmosferici sono neutri, è il nostro umore che li rende colorati o monotematici
Oggi qui è stata una giornata di scirocco e nuvole, grigia e umida, ma se uno si alza con grazia e voglia di novità solari, allora il clima diventa ovatta e carezze.
Spala un pò di neve dall'anima e al diavolo il morire sul Kilimangiaro, che poi da quelle parti il tramonto e l'alba possono essere strepitosi!
Bacio da me a te terra terra( anche se virtuale) e fai un mare di coccole a Bobo, che quello l'anima ce l'ha sempre a disposizione del sole.
ps: e che ne dici della canzone di Sasha Distel "la belle vie" da cantare sulla neve alla faccia del freddo? Te la regalo io:
http://www.youtube.com/watch?v=HmP8G_lyX9M

SkraM ha detto...

forza e coraggio!
pensa che domani sara' una giornata radiosa con i riflessi del sole sul manto nevoso che irradianotutta la tua casetta riscaldandoti cuore corpo e anima :)

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Allora è tutta me...

Gan ha detto...

@ Poto: si, ha aspettato lo scioglimento dei ghiacci. E fu così che lo chiamarono Oetzi, come quello del Similaun.

@ Luce: non mi funziona la scheda audio, e non posso sentire la canzone. Ma per caso è quella che dice: "Mais la belle vie/Sans amour/Sans soucis/Sans problème/Oui la belle vie/On est seul/On est triste/Et l'on traîne."? Se è questa, allora hai proprio messo il dito nella piaga.

@ Skram: mi hai fatto sentire moooolto Rossella O'Hara! :-)

@ Anastasia: wow! Bobotte è grosso, palestratissimo e peloso: un vero muscle bear.

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Pensavo che Bobotte fosse una femmina! Devo dire che in caso contrario un po' mi scade... Come riferiscono tutte le mie biografie e come certamente saprai, odio il genere maschile (ovviamente a parte te e pochi altri).
Comunque Bobotte è un muscle-bear proprio come me, tranne che per la parola "muscle".