giovedì 24 giugno 2010

Notte di San Giovanni


Non so se dalla foto si vede, ma a mezzanotte sembrava il crepuscolo: c'era ancora così tanta luce che le stelle sembravano scomparse. Avrei dovuto approfittarne per stendere lenzuola di bucato sul prato davanti casa e recuperare, strizzandole e torcendole all'alba, la rugiada magica con cui confezionare potentissimi elisir e pozioni miracolose e salvifiche.
Avrei potuto accendere un falò per ingrassare la terra e per propiziarmi le modeste divinità ctonie e paesane che ne popolano gli anfratti.
Avrei dovuto, senza lume, andare a caccia dell'Iperico, che se raccolto in quella notte diventa l'Erba Scacciadiavoli, e stermina tutti i nemici invisibili che ci rodono dal di dentro.
E prima di addormentarmi avrei dovuto scagliare le ciabatte contro la finestra di camera mia: se le avessi trovate, al risveglio, una girata al contrario dell'altra, sarei stato sicuro di sposarmi entro i prossimi dodici mesi.
Non ho fatto niente di tutto questo: per me quella che sta cominciando è da sempre la notte più brutta dell'anno; e in quella di ieri, che invece da sempre è per me la più esaltante e maliarda, mi ci sono preparato, come in una veglia d'armi. Sono uscito di casa ben oltre la mezzanotte, quando l'aria immobile sembrava sfrigolare d'energia, e le lucciole erano talmente smaglianti da rendere ancor più nero, per contrasto, il buio impenetrabile delle forre. Ho camminato un paio d'ore, piano piano, lungo i sentieri e le capezzagne attorno casa. Bobo mi ha seguito per un po', incuriosito da questo mio insolito vagabondaggio notturno; poi si è fatto distrarre dal lontano gannire delle volpi, è partito in quarta e non s'è più visto. Così sono rimasto solo tra i fruscii, i sussurri, i ronzii, gli zirlii, i gracidii, le risatine chiocce e le pernacchiette che mi indirizzavano gli
esprìt folèt. In quella notte hanno il permesso di stare in giro fino all'alba perché le marane, i toubiòt ed i sarvàn non escono dalle loro tane: e, monellacci, ne approfittano. Non sono cattivi, a meno di aver paura di loro; ma sono linguacce. Sanno snocciolarti e rinfacciarti le cose che ti ostini a tenere nascoste a te stesso, che rifiuti di considerare, che rimuovi più per timore che per leggerezza. Han cominciato a dirmene di quelle che ad un certo punto mi sono spaventato: e una volta visto che cedevo, ci sono andati giù pesante.
Ad un tratto mi sono sentito come nudo, infreddolito, inzuppato di pioggia, gravato ed oppresso da un peso insostenibile; mi sembrava che il terreno, da soffice ed elastico che era, diventasse viscido e fangoso al punto da rendere i passi sempre più faticosi e difficili. Sono arrivato a casa che ero uno straccio; e mi ronzava nelle orecchie la voce sibilante e metallica di quello che continuava a ripetermi: " bravo, hai scelto un'ottima corda con cui impiccarti! ".
Ma la notte di San Giovanni è la notte della grazia, e c'è sempre qualcosa che ti salva, se la sai cercare. Sempre.
Mi sono svestito in fretta e mi sono infilato nel letto quasi gemendo. Poi, mentre stavo per spegnere la luce, lo sguardo mi si è posato sulla scrivania. Quattro pacchetti, quattro regali di persone che amo. Erano lì da giorni, e li aprirò solo domani. Ma questa mattina prima dell'alba sono stati i miei talismani che hanno sconfitto le tenebre. Me li sono coccolati a lungo: carezzandoli, soppesandoli, scrollandoli delicatamente per cercare di indovinarne il contenuto. E sorridendo, finalmente sorridendo di un sorriso buono e rigenerante. Sorridendo alla grazia di quelle persone amate, che hanno fatto in modo di rendermela ancora una volta concreta e tangibile.
La felicità vera non è una febbre, non è uno spasmo, non è un delirio; è una goccia di balsamo che per un po' ti placa la tosse; è l'ombra di un albero fronzuto sotto cui fermarti mentre cammini nella canicola; è un'onda tiepida che ti lambisce e si ritrae, e sembra perduta, e invece ritorna.

14 commenti:

Principe Kamar ha detto...

Ed io che ero rimasto alla semplice raccolta delle noci per fare il cosiddetto nocino...

Capisco bene quando arriva il momento dei demoni e dei fantasmi a tormentarti e ti senti soffocare e non vedi una via d'uscita, li conosco piuttosto bene e so anche quanto sia difficile scacciarli via.

Coraggio ci sono un sacco di persone, me compreso, che ti vogliono bene e ti stimano.

Ti abbraccio fortissimo lupacchiotto del mio corazon e rinnovo anche qui gli auguri di un buon compleanno.

Marco Boccaccio ha detto...

uno, che fosse un filo dissacratore, potrebbe dirti ma che t'eri bevuto ieri sera?.
ma siccome so che quello che ti bevi è sempre il meglio, allora ti ringrazio per questo racconto bellissimo che regali oggi a tutti. eccolo il vero gan!
e auguri, lupo!

lavecchiaMarple ha detto...

Il "GANnire" delle volpi???
Ma poi dove abita Lei? Tutte quelle altre (più o meno) simpatiche creature da Lei citate non furono confinate nelle "Grandi Valli" dai tempi del Concilio di Trento? O godono di una notte di libera uscita per andare a tormentare gli uomini?
Comunque, BUON COMPLEANNO!

Poto ha detto...

Se stendi i panni e poi ci accendi il fuco vicino prepara di nuovo la lavatriciUe: è inevitabile che la roba puzzerà di fumo!

... "carezzandoli, soppesandoli, scrollandoli delicatamente per cercare di indovinarne il contenuto".. delicatamente?!
E sì, certo...
Ti sarai fatto prestare un bodyscanner aereoportuale pur di sapere in anticipo (senza rovinare la sorpresa ufficiale) il contenuto...

Rinnovo i miei migliori AUGURI... e ricorda che da qui ad un anno sarai impegnato con l'esame di maturità.. ma hai ancora tempo per prepararti!

Marco ha detto...

...rapito...
Un abbraccio...

Rosa ha detto...

Che magia!

Auguri Lupacchiotto :*

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Tesoro mio zuccheroso, what a kind of magic.

Anch'io ne approfitto per... insomma lo sai. Tanti e di cuore, e che ti portino tutto quello che meriti.

Un bacio.

Edgar ha detto...

Auguri

SkraM ha detto...

Tanti Tanti Auguri :)

luce ha detto...

Solo tu potevi raccontare del tuo compleanno mettendoci sogno, nostalgia, bilancio e speranza e creando quell'armonia che è la tua caratteristica narratoria.
Buon compleanno, di cuore. sei una bella cosa,sempre.

Anonimo ha detto...

Da ultimo e in ritardo, auguri :-)

ribaldo ha detto...

Ecco! Adesso che sono tornato, dopo averteli fatti "in altra sede", come usa dire, te li faccio anche qui:
Tanti auguri, vecchio mio!
(che poi, "vecchio": beh, è semplicemente una menzogna; "mio": beh, quanti sognerebbero esserlo? ;) )

ribaldo ha detto...

scusa: intendevo "tuo", naturalmente!

Ivan ha detto...

Ho lasciato passare la data da un bel pò quindi te li faccio gli auguri, di cuore, anche se con ritardo.
Grazie per questa pagina tutta posia, così bella !