mercoledì 28 maggio 2008

Poemi ptocoprodromici


Giuro, preferirei conoscere a memoria l'ultimo hit di Madonna e saperlo ballare in modo assertivo e aggraziato. Ma non c'è verso, la Ciccone mi è ostica al punto da risultarmi insignificante, e tutto quello che ammiro nell'arte tersicorea si riduce in definitiva a Roberto Bolle, agli sculettamenti dei ballerini di latino-americana ed alle loro fantastiche mises. Oddio, non sono come Battiato che a Beethoven e Sinatra preferisce l'insalata, e a Vivaldi l'uva passa che gli dà più calorie. Ma insomma, siamo lì. Manfred direbbe: "Sei strano", guardandomi con la stessa indulgenza affettuosa che Marcie riservava a Piperita Patty. Ma Manfred è un angelo, e non fa testo. Allora cosa c'entrano 'sti poemi con il nome che ricorda una serie di pernacchiette? Ih, che furia! un po' alla volta, e ci arrivo.

2 commenti:

Ale e Edu ha detto...

lasciati andare al pop, il pop è produzione in serie ...si segue il mood e si va.......e il naufragar m'è dolce in questo mare pop!

Gan ha detto...

Ma io mi ci lascio andare! Eccome se mi ci lascio! Solo che il pop in cui amo fare naufragio è, come dire, un pò fuori dalle righe! Ad esempio sono un fan di Tonya Todisco e di Tony D'Aloja, "il birichino di Radio Zeta": a loro Madanna je fa na pippa.
Dopo aver trascorso la giovinezza ad ascoltare gruppi come i Discharge, gli Omega Tribe e i Crass ( con la A cerchiata) nell'età adulta mi ci vuole roba tosta!