"Il Consiglio comunale di Torino ha approvato all'unanimita' una mozione nella quale si propone di istituire una Giornata nazionale contro l'omofobia davanti al persistere delle discriminazioni nei confronti delle persone LGBT che le porta a essere oggetto di maltrattamenti, aggressioni e ricatti che non osano denunciare. La mozione sottolinea come resista in Italia un atteggiamento culturale che tende ad attribuire agli omosessuali etichette di perversione o malattia, anche se già dal 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo fine ad una lunga tradizione di omofobia medica, depennando l’omosessualità dall’elenco delle patologie mentali e il Parlamento Europeo ha impegnato gli Stati membri della Comunita' Europea a garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini, inclusi coloro con un orientamento sessuale diverso, e ha proclamato il 17 maggio “Giornata Internazionale contro l’omofobia”. Il Consiglio comunale di Torino invita il Parlamento italiano a promuoverne il riconoscimento ufficiale e ad adoperarsi attivamente per una serena accettazione e valorizzazione delle diverse culture e mentalità."
Forse si tratta di un'iniziativa velleitaria, di quelle che ricordano i comuni "denuclearizzati" o gli appelli per la pace nel mondo tanto di moda alcuni anni fa. Forse la proposta sarà accolta da chi di dovere con un'infastidita alzata di spalle. Però, considerando come nel nostro Paese a livello politico le tematiche GLBT siano accolte generalmente da un allarmato benaltrismo bipartisan ( "La gente non arriva a fine mese, altro che occuparci dei froci, signora mia!") ogni voce che si alza in loro favore va accolta con entusiasmo e con speranza.
Trattandosi del Consiglio Comunale di Torino, il mio entusiasmo in questo caso raddoppia. E quadruplica scoprendo che la mozione è stata approvata all'unanimità.
(Ringrazio Antonio di agayblog per la bella notizia;
Andrew di unebellehistoire per il bel manifesto sottostante.)
Forse si tratta di un'iniziativa velleitaria, di quelle che ricordano i comuni "denuclearizzati" o gli appelli per la pace nel mondo tanto di moda alcuni anni fa. Forse la proposta sarà accolta da chi di dovere con un'infastidita alzata di spalle. Però, considerando come nel nostro Paese a livello politico le tematiche GLBT siano accolte generalmente da un allarmato benaltrismo bipartisan ( "La gente non arriva a fine mese, altro che occuparci dei froci, signora mia!") ogni voce che si alza in loro favore va accolta con entusiasmo e con speranza.
Trattandosi del Consiglio Comunale di Torino, il mio entusiasmo in questo caso raddoppia. E quadruplica scoprendo che la mozione è stata approvata all'unanimità.
(Ringrazio Antonio di agayblog per la bella notizia;
Andrew di unebellehistoire per il bel manifesto sottostante.)
6 commenti:
che dire....dati i natali, me ne compiaccio!
sempre detto che i torinesi sono avanti mille miglia...
Esageruma nen, mille miglia! Abbiamo sempre Borghezio e Cota a pareggiare il conto!
Vogliamo fare un paragone tra la Bresso e Galan ?
O, rimanendo nello specifico torinese, tra Chiamparino e Gentilini che, ufficialmente non è il sindaco, ma di fatto lo è.
insomma, gotidi 'ste cose positive ogni tanto!
forse sarà velleitaria, ma ha almeno due aspetti positivi:
1. il fatto che se ne parli;
2. il fatto che si inviti il parlamento a fare qualcosa;
e che venga proprio da torino conferma il ruolo trainante della capitale subalpina sulle tematiche centrali dell'evoluzione sociale.
qualcuno si ricorda il f.u.o.r.i.?
Caro Marco, fra tutti i presenti penso di essere il solo che può RICORDARE il F.U.O.R.I. !
Adolescente, ne leggevo sui giornali di metà anni '70, quando di solito di omosessualità ne parlavano con scandalo, con schifo, con scherno e con dileggio. Fu molto importante per me, quella "vox clamans in deserto" mi fece capire che non ero solo, che non ero un malato, che non ero un pervertito, come tutto il resto del mondo cercava di farmi credere.
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