Ero poco più di un ragazzino quando ebbi modo di ascoltare "Glad to be gay" della Tom Robinson Band, e siccome all'epoca un po' d'inglese lo masticavo, il testo e la musica di questa marcetta furono per un bel pezzo la colonna sonora del mio percorso di accettazione.
Anni dopo fu la volta di Jimmy Somerville, dei Bronski Beat e della loro bella "Small town boy", poetica e rabbiosa :mamma quante lacrime per quel video straziante ma pieno di speranza!
Poi, sempre dei Bronski, fu la volta di "Why?" , che era ancora un hit quando cominciai a bazzicare le discoteche specializzate. Quando il gnappetto rasato intonava " You and me together, fighting for our love" in pista si saltava tutti, e si gridavano a squarciagola le stesse parole, magari additando il ragazzo carino a cui si faceva il filo: l'energia faceva scintille, e per un momento tutti, ma proprio tutti ci sentivamo felici ed orgogliosi di ciò che eravamo.
Lo scorso inverno ho riprovato la stessa positività, la stessa carica buona e gioiosa, lo stesso orgoglio di quei tempi, quando quella meravigliosa trasmissione di Rai 2 che ha titolo "Caterpillar" mandò QUESTA CANZONE ITALIANA. Confesso che lì per lì non credetti alle mie orecchie: mi sembrava impossibile che di questi tempi una rete di Stato potesse diffondere un testo del genere; ma nessun capo-struttura fu licenziato, nessun direttore di rete fu sostituito, nessun prelato tuonò dal pulpito", e Siamo tutti omosessuali" del gruppo Radici nel Cemento fu trasmessa a lungo, abbastanza perchè imparassi ad innamorarmene e a vedere in essa un inno rivoluzionario e dirompente nella sua semplicità, come lo fu il " ça ira" al tempo dei sanculotti o "Bandiera rossa" durante le prime lotte socialiste agli inizi del Novecento. Per dire, " Gino e l'Alfetta" di Daniele Silvestri era un piccolo capolavoro sia per la musica che per il testo, ma non aveva l'immediatezza trascinante dell'inno, come invece ha questo semplicissimo ragamuffin col testo in rima baciata ma con la forza di un grido di battaglia. Esagero?
Ascoltatela se non la ricordate o se non l'avete mai sentita, poi pensate se canzoni di questo tipo avessero la stessa notorietà e la stessa diffusione degli obbrobrii di Povia.
Ringrazio Spetteguless che proprio oggi ne ha parlato rinfrescandomi la memoria.
Anni dopo fu la volta di Jimmy Somerville, dei Bronski Beat e della loro bella "Small town boy", poetica e rabbiosa :mamma quante lacrime per quel video straziante ma pieno di speranza!
Poi, sempre dei Bronski, fu la volta di "Why?" , che era ancora un hit quando cominciai a bazzicare le discoteche specializzate. Quando il gnappetto rasato intonava " You and me together, fighting for our love" in pista si saltava tutti, e si gridavano a squarciagola le stesse parole, magari additando il ragazzo carino a cui si faceva il filo: l'energia faceva scintille, e per un momento tutti, ma proprio tutti ci sentivamo felici ed orgogliosi di ciò che eravamo.
Lo scorso inverno ho riprovato la stessa positività, la stessa carica buona e gioiosa, lo stesso orgoglio di quei tempi, quando quella meravigliosa trasmissione di Rai 2 che ha titolo "Caterpillar" mandò QUESTA CANZONE ITALIANA. Confesso che lì per lì non credetti alle mie orecchie: mi sembrava impossibile che di questi tempi una rete di Stato potesse diffondere un testo del genere; ma nessun capo-struttura fu licenziato, nessun direttore di rete fu sostituito, nessun prelato tuonò dal pulpito", e Siamo tutti omosessuali" del gruppo Radici nel Cemento fu trasmessa a lungo, abbastanza perchè imparassi ad innamorarmene e a vedere in essa un inno rivoluzionario e dirompente nella sua semplicità, come lo fu il " ça ira" al tempo dei sanculotti o "Bandiera rossa" durante le prime lotte socialiste agli inizi del Novecento. Per dire, " Gino e l'Alfetta" di Daniele Silvestri era un piccolo capolavoro sia per la musica che per il testo, ma non aveva l'immediatezza trascinante dell'inno, come invece ha questo semplicissimo ragamuffin col testo in rima baciata ma con la forza di un grido di battaglia. Esagero?
Ascoltatela se non la ricordate o se non l'avete mai sentita, poi pensate se canzoni di questo tipo avessero la stessa notorietà e la stessa diffusione degli obbrobrii di Povia.
Ringrazio Spetteguless che proprio oggi ne ha parlato rinfrescandomi la memoria.
2 commenti:
Entro per la prima volta in questo blog, innanzitutto complimenti per il titolo: fantastico, mi odio per non averci pensato prima...
Quanto alla rassegna delle canzoni "a tema", confesso di conoscere solo Gino e l'alfetta: è un'occasione per aprire gli orizzonti.
Anastasia, io invece da te sono (..ehm) entrato diverse volte, e quindi sono molto lusingato dalla tua visita!
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