domenica 21 febbraio 2010

Questo DiCo non s'ha da fare


Travolto mio malgrado, ma in buona e folta compagnia, dall'eye-liner di Mengoni, dalle tagliatelle di nonna Pina, dal bacio di Moro, dalle mossette marinettiane e dagli altri mille ineffabili accadimenti che in questi giorni hanno tolto sonno, respiro e raziocinio agli italiani, non mi ero accorto di una notiziola quasi insignificante, di quelle che quando va bene meritano giusto un trafiletto distratto nelle pagine interne dei quotidiani.
Giusto due mesi fa la giunta regionale dell'Emilia Romagna aveva approvato la legge che estende i diritti di accesso al welfare alle coppie di fatto, comprese quelle omosessuali. Fatte salve, s'intende, le priorità delle famiglie con prole.
Bene, bravi, bis, verrebbe da dire: ma ovviamente non tutti l'hanno detto. Anzi, a non pochi è saltata la mosca al naso, come al cardinale di Bologna Carlo Caffarra. Da allora il sant'uomo si è lanciato in una impressionante excalation di geremiadi , invettive ed anatemi
contro le nozze gay, che a suo dire comporterebbero il crollo della civiltà occidentale, l'estinzione della razza umana ed il definitivo trionfo di Satana. Malgrado i toni apocalittici e la chiamata in causa dei massimi sistemi, parlava a nuora perché la suocera intendesse; e perché la suocera provvedesse a bloccare l'avvio di quel meccanismo di riconoscimenti che porterebbe fatalmente allo scardinamento ed alla distruzione dell'Ordine Naturale dell'Universo.
La suocera ha inteso benissimo: e proprio ieri si è diffusa la notizia che il Governo italiano ha deciso di impugnare i DiCo all'emiliana davanti alla Corte di Cassazione.
Il fatto che il ricorso si attaccherà a cavilli procedurali e regolamentari conta poco: resta l'impressionante mobilitazione di un Governo che pur di obbedire ai diktat della teocrazia vigente, non esita a far polpette di quei valori di cui pure si dichiara convinto propugnatore, come il federalismo, le autonomie locali, le pari opportunità, la lotta alle discriminazioni.
Un Governo che ancora oggi, per bocca del suo Presidente, dichiara di considerare il laicismo come un pericolo da scongiurare e da combattere.
Da un po' di tempo in qua da parte del mondo GLBT si sono viste numerose aperture di credito nei confronti dell'esecutivo in carica, che secondo alcuni, grazie alla sua granitica compattezza, alla schiacciante maggioranza parlamentare, e alle timidissime proposte di Rotondi & Brunetta, sarebbe riuscito ad iniziare quella stagione di aperture e di concessioni che il Centrosinistra litigioso e diviso aveva miserevolmente fallito.
Ritengo che la burbanzosa spavalderia dei Bravi berlusconiani urlanti in Cassazione " Questo DiCo non s'ha da fare, nè domani nè mai!" sia sufficiente a far piazza pulita anche delle più caute speranze e delle più segrete illusioni.

7 commenti:

Edgar ha detto...

Non so esattamente per quale ragione, tuttavia uno dei pochi siti d'informazione cui ho accesso dall'ufficio è proprio quello di QN/Resto del Carlino, per cui sono davvero "addentro" le cose emiliane molto più che le venete...
chiuso il preambolo, sono davvero disgustato dall'operato di questo Governo (ma va là che non te n'eri mai accorto), ma mi fa imbufalire davvero tanto ma tanto il fatto che dal suo interno nessuno mai alzi un minimo la voce per far presente certe enormi contraddizioni, come in questo caso: prima predicare il federalismo e poi contestare le decisioni delle Regioni se non sono allineate al diktat dittatoriale... argh!

beckett ha detto...

Questo post mi "piace" un sacco, perché sono tornato a leggerti dopo un po', e, anche se in salse diverse, ho vissuto pressoché le stesse cose negli ultimi giorni (comprese le agnizioni finali con Caffarra e il Governo delle impugnette). Più che piacere, profonda condivisione, insomma.
Un saluto :-)

Gan ha detto...

@ Beckett: che bello rileggerti!
Ti ho mandato una mail al vecchio indirizzo, spero sia ancora in funzione!

Marco Boccaccio ha detto...

io caute speranze non ne ho nel centrosinistra, figurati nel centrodestra! il fatto è che siamo uno stato confessionale, che sta agli altri paesi cattolici come l'iran sta agli altri paesi musulmani. tanti soldi alla chiesa cattolica ladra, ma darci la possibilità di costruire legalmente un futuro, giammai!

Rosa ha detto...

Anche tu colpito dall'eyeliner di Mengoni, eh?!
Commento cazzeggione, perchè se comincio con l'ipocrisia della politica ti tiro scemo :D

luce ha detto...

Io DICO che in Italia dopo Costantino e il potere temporale della Chiesa le cose non potranno mai andare bene, finchè non verrò messo L' Uomo con Dio, e non sotto Dio come adesso.
Il fatto è che nessuno è più convinto di niente e cercando il Paradiso, non facciamo altro che sguazzare all'Inferno.
Il Tabù del sesso è ancora troppo radicato nella religione cristiana da aprirsi alla vera religione dell'anima
Un carissimo saluto

Unknown ha detto...

I dico fondamentalmente danno un inquadramento patrimoniale ad una unione di fatto. Nulla che non si possa raggiungere con atti negoziali di diritto privato. Il fatto che vengano riconosciuti da un ente pubblico quale una regione, significa in sostanza che danno accesso a coperture assistenziali precedentemente previste per coppie tradizionali. Insomma, la solita brodaglia assistenziale spacciata per progresso sociale. Una titolo di graduatoria in più nell'assegnazione delle case popolari e non molto altro. Bene cassarli. Se proprio ci tenete, combattete per il matrimonio gay.