domenica 6 luglio 2008

Il buon auspicio


Le infinite divinità del Pantheon induista sono prima di tutto rappresentazioni /manifestazioni della potenza di Brahman, signore assoluto e creatore di tutte le cose. Anche Ganesh, al di là del suo ruolo cosmogonico, è un archetipo che racchiude allegorie, simboli e significati che esprimono uno degli stadi della perfezione, ed indicano possibili percorsi per arrivarci. Il dio-elefante è prima di tutto la rappresentazione di quanti riescono a scoprire la divinità in se stessi.
Divinità che in questo caso scaturisce dall'equilibrio e dalla somma tra il principio maschile e quello femminile: tra la forza e la dolcezza, tra la potenza e la bellezza.
Ogni elemento del suo sembiante ha valore di simbolo:
1) la testa di elefante indica fedeltà ed intelligenza;
2) ha una zanna sola perchè è contrario ad ogni dualismo, mentre ama le sfumature;
3) le orecchie d'elefante indicano la sua capacità di saper ascoltare gli altri;
4) la proboscide indica la sua capacità di distinguere la verità dall'illusione;
5) sulla fronte ha dipinto il tridente , che rappresenta il tempo di cui è padrone;
6) il pancione contiene infiniti universi, cioè infinite esperienze assimilate con serenità;
7) ha una gamba poggiata a terra e una sollevata, perché bisogna vivere nel mondo ma all'occorrenza bisogna anche sapersene distaccare;
8) in una mano brandisce un'ascia, con cui distrugge gli ostacoli che ci impediscono di essere felici;
9) in un'altra un laccio, con cui tiene avvinte a sé le persone amate;
10) in un'altra ancora tiene un dolce, simbolo di tutte le cose buone della vita;
11) l'ultima mano è distesa in un gesto di amicizia e di benedizione;
12) è seduto in un fiore di loto, che rappresenta la perfezione dell'anima;
13) è accudito da un sorcio, che gli serve anche da cavalcatura, simboleggiante gli egoismi e le bramosie degli uomini, che lui domina e controlla.

Dice: "Embè? Che c'azzecca con il tuo blog questo ciccione nasuto con le orecchie a sventola?"
C'azzecca, perchè domani il mio amico Manfred deve affrontare una prova importante, dal cui esito dipende la sua serenità nei prossimi mesi. E poichè Ganesh è il Signore del buon auspicio , il dispensatore di prosperità e fortuna, il Distruttore degli ostacoli di ordine materiale o spirituale, lo si invoca prima di iniziare un' attività che in qualche modo possa influenzare la nostra vita, come ad esempio un viaggio, un esame, un colloquio di lavoro, un affare.
Dunque spero che questa divinità simpaticona arrivi cavalcando il suo topo, abbatta con la sua scure gli ostacoli attorno a Manfred, gli dia una bella fetta del suo dolce e con il suo laccio rafforzi il legame che unisce me e lui.

5 commenti:

byb ha detto...

ho sempre pensato fosse una divinità molto bella e rassicurante.
ma non conoscevo la spiegazione dei molteplici simboli.

Gan ha detto...

Caro Byb, nel post non l'ho nemmeno raccontata tutta: Ganesh, oltre ad essere un simpaticone, secondo me è pure la divinità più gaya che esista.
Oltre a vantare il perfetto equilibrio fra il principio maschile e quello femminile, è l'unico nume ostinatamente single. A chi gli chiede come mai non si voglia sposare, dice che non riesce a trovare una donna perfetta e bella come la sua mamma. Ahahahaha , non è tenerissimo?

Anonimo ha detto...

@gan: com'è andata?
spero bene per lui e per te.

Gan ha detto...

@ Rib: lo saprò verso sera, poi ti dico. Quanto meno per vedere se Ganesh ci sa fare davvero oppure no!
(Grazie per l'interessamento, comunque: lo apprezzo molto)

Anonimo ha detto...

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