Dieci anni fa non sapevo nulla, d'Izieu. Ma dieci anni fa feci il mio primo viaggio Oltralpe con il mio furgone carico di vino, di speranze e di entusiasmo. Sull'autostrada che collega Chambery a Lione rimasi colpito da un grande pannello segnaletico che recitava: " Mémorial des enfants d'Izieu" e riportava una lettera vergata con grafia infantile, le cui prime parole da allora mi sono rimaste marchiate a fuoco nella memoria. " Ma chère maman...". Non ci misi molto a conoscere il motivo di quel cartello. Me lo spiegò una signora del Beaujolais, e a metà del racconto si mise a piangere. Da allora ogni volta che passo di là provo una fitta al cuore.
Nell'Aprile del 1943 Sabine Zlatin ed il marito Miron, entrambi di origini polacche, avevano adibito la propria bella casa nel villaggio d'Izieu a rifugio per i bambini orfani ebrei, scampati, o meglio strappati alle deportazioni nei campi di sterminio nazisti. Ufficialmente la comunità, che arrivò a contare oltre cento piccoli ospiti, risultava essere una colonia infantile, tollerata dalle autorità militari italiane che occupavano la zona. Dopo l'8 Settembre 1943 cambiò tutto. Al posto degli italiani ormai traditori e nemici del Reich arrivò la Gestapo, che il giorno 6 Aprile 1944 effettuò una retata ordinata dal criminale assassino Klaus Barbie. Furono catturati quarantaquattro bambini terrorizzati e sconvolti, e sette adulti fra cui lo stesso Miron Zlatin. Tradotti a Lione, dopo un mese quarantadue bambini furono mandati ad Auschwitz e immediatamente trucidati nelle camere a gas. Il più piccolo aveva quattro anni. Due ragazzi adolescenti furono invece deportati in Estonia e fucilati insieme a Miron Zlatin. La signora Sabine, scampata miracolosamente al rastrellamento, dedicò il resto della sua esistenza a mantenere viva la memoria di quel crimine orrendo, riuscendo a trasformare la casa che ne fu teatro in un museo oggi conosciuto da tutti i francesi.
Fra gli altri cimeli, vi sono custodite le lettere che i bambini scrivevano ogni giorno ai loro genitori perduti.
" Ogni sera si scrivono lunghe lettere ai nostri cari genitori,
Non si sa proprio dove siano, ma si ha tanto di quell'amore dentro
Che spesso non ci si può dormire".
E sono quelle lettere il monumento più straziante.
Ne riporto una di Liliane, undici anni. Le fu scattata una foto prima di partire per Auschwitz, distrutta dalla fatica e dal terrore, aggrappata alla sua bambola, al suo ultimo barlume di dolcezza. La foto che apre questo post.
"Dio? Quanto sei buono, quanto sei gentile, e se si dovesse contare il numero di cose buone e getili che ci hai fatto, non si finirebbe mai...Dio? Sei tu che comandi. Sei tu la giustizia, sei tu che ricompensi i buoni e punisci i malvagi. Dio? Dopo tutto questo potrò dire che non ti scorderò mai. Penserò sempre a te, anche negli ultimi istanti della mia vita. Ne puoi essere del tutto certo. Sei per me qualcosa che non so dire, da quanto sei buono. Puoi credermi. Dio? E' grazie a te che ho avuto una bella vita, prima, che sono stata viziata, che ho avuto belle cose che altri non hanno. Dio? Dopo tutto questo, ti chiedo una sola cosa: FAI RITORNARE I MIEI GENITORI, I MIEI POVERI GENITORI, PROTEGGILI (ancor più di me stessa), FA' CHE LI RIVEDA IL PRIMA POSSIBILE, FALLI TORNARE ANCORA UNA VOLTA. Ah! Potevo dire di avere una mamma e un papà così buoni! Ho talmente tanta fiducia in te, che ti ringrazio in anticipo."
Nell'Aprile del 1943 Sabine Zlatin ed il marito Miron, entrambi di origini polacche, avevano adibito la propria bella casa nel villaggio d'Izieu a rifugio per i bambini orfani ebrei, scampati, o meglio strappati alle deportazioni nei campi di sterminio nazisti. Ufficialmente la comunità, che arrivò a contare oltre cento piccoli ospiti, risultava essere una colonia infantile, tollerata dalle autorità militari italiane che occupavano la zona. Dopo l'8 Settembre 1943 cambiò tutto. Al posto degli italiani ormai traditori e nemici del Reich arrivò la Gestapo, che il giorno 6 Aprile 1944 effettuò una retata ordinata dal criminale assassino Klaus Barbie. Furono catturati quarantaquattro bambini terrorizzati e sconvolti, e sette adulti fra cui lo stesso Miron Zlatin. Tradotti a Lione, dopo un mese quarantadue bambini furono mandati ad Auschwitz e immediatamente trucidati nelle camere a gas. Il più piccolo aveva quattro anni. Due ragazzi adolescenti furono invece deportati in Estonia e fucilati insieme a Miron Zlatin. La signora Sabine, scampata miracolosamente al rastrellamento, dedicò il resto della sua esistenza a mantenere viva la memoria di quel crimine orrendo, riuscendo a trasformare la casa che ne fu teatro in un museo oggi conosciuto da tutti i francesi.
Fra gli altri cimeli, vi sono custodite le lettere che i bambini scrivevano ogni giorno ai loro genitori perduti.
" Ogni sera si scrivono lunghe lettere ai nostri cari genitori,
Non si sa proprio dove siano, ma si ha tanto di quell'amore dentro
Che spesso non ci si può dormire".
E sono quelle lettere il monumento più straziante.
Ne riporto una di Liliane, undici anni. Le fu scattata una foto prima di partire per Auschwitz, distrutta dalla fatica e dal terrore, aggrappata alla sua bambola, al suo ultimo barlume di dolcezza. La foto che apre questo post.
"Dio? Quanto sei buono, quanto sei gentile, e se si dovesse contare il numero di cose buone e getili che ci hai fatto, non si finirebbe mai...Dio? Sei tu che comandi. Sei tu la giustizia, sei tu che ricompensi i buoni e punisci i malvagi. Dio? Dopo tutto questo potrò dire che non ti scorderò mai. Penserò sempre a te, anche negli ultimi istanti della mia vita. Ne puoi essere del tutto certo. Sei per me qualcosa che non so dire, da quanto sei buono. Puoi credermi. Dio? E' grazie a te che ho avuto una bella vita, prima, che sono stata viziata, che ho avuto belle cose che altri non hanno. Dio? Dopo tutto questo, ti chiedo una sola cosa: FAI RITORNARE I MIEI GENITORI, I MIEI POVERI GENITORI, PROTEGGILI (ancor più di me stessa), FA' CHE LI RIVEDA IL PRIMA POSSIBILE, FALLI TORNARE ANCORA UNA VOLTA. Ah! Potevo dire di avere una mamma e un papà così buoni! Ho talmente tanta fiducia in te, che ti ringrazio in anticipo."
Cristo, i bambini, Cristo! Non così , Cristo! Non così. I miei nipotini, i miei genitori, i miei amici, me stesso.
*Albert Bulka, 4
* Sami Adelsheimer, 5
* Jean-Claude Benguigui, 5
* Lucienne Friedler, 5
* Claudine Halaunbrenner, 5
* Emile Zucherberg, 5
* Liane Krochmal, 6
* Richard Benguigui, 7
* Marcel Mermelstein, 7
* Jacob Benassayag, 8
* Mina Halaunbrenner, 8
* Georges Halpern, 8
* Renate Krochmal, 8
* Max Leiner, 8
* Gilles Sadowski, 8
* Sigmund Springer, 8
* Egon Gamiel, 9
* Senta Spiegel, 9
* Charles Weltner, 9
* Hans Ament, 10
* Jean-Paul Balsam, 10
* Elie Benassayag, 10
* Isidore Kargeman, 10
* Claude Levan-Reifman, 10
* Alice-Jacqueline Luzgart, 10
* Paula Mermelstein, 10
* Martha Spiegel, 10
* Herman Tetelbaum, 10
* Liliane Gerenstein, 11
* Sarah Szulldaper, 11
* Max-Marcel Balsam, 12
* Esther Benassayag, 12
* Jacques Benguigui, 12
* Barouk-Raoul Bentitou, 12
* Joseph Goldberg, 12
* Max Tetelbaum, 12
* Otto Wertheimer, 12
* Nina Aronowicz, 12
* Majer Bulka, 13
* Maurice Gerenstein, 13
* Henri-Chaïm Goldberg, 13
* Fritz Loebmann, 15
* Theodor Reis, 16
* Arnold Hirsch, 17
16 commenti:
Che storia straziante.
Che orrore
le lacrime che versiamo, e quelle che verseranno coloro che continueranno a leggere queste storie (sempre che ci sia e ci sarà ancora qualcuno disposto a ricordarsi di raccontarle) non possono più fare nulla per loro, ma qualcosa per noi.
farci riflettere sulla libertà e più ancora sulla dignità che molti invece gettano via per due soldi di illusione.
Ora capisco...
i bambini in qualche modo sono stati quelli che hanno pagato di più tra le vittime dell'olocausto, o perché eliminati subito in quanto ritenuti inutili o perché privati di un'infanzia, delle radici e, cosa ancor più grave, della memoria.
Mi sarebbe piaciuto essere su quel furgoncino con te.
...anche se "sul furgoncino" suona losco però!
Madonna Gan, io non sapevo e leggo senza che possa fermare le lacrime.
No, i bambini no, hai ragione ( io ne ho due e mi straziano certe storie...)ma lo sai no? Il Male si accanisce sempre contro i deboli e i puri di cuore...
Un abbraccio e grazie, non scorderò mai quei bambini adesso.
RICORDO CHE UN CATTOLICISSIMO PRETE CROATO HA PERMESSO LA FUGA IN BOLIVIA DEL LORO MACELLAIO BARBIE...E NOI TUTTI A CORRERE E OSANNARLI A SAN PIETRO...MA CHE VADANO A FAN...LO, PED....LI DI M...A! DIO LI FARA' BRUCIARE LORO ALL' INFERNO PER L' ETERNITA'.
Un'altro gesto eroico di quelli che volevano cambiare il mondo,una bella cosa di cui fregiarsi,ce ne vuole di coraggio a definirsi neo nazisti oggi,a prendersela con i bambini sono capaci tutti....
E' appena terminato su Rai Storia un programma dedicato ai bambini di Izieu. Una storia che non conoscevo. Quanta orribile credeltà. L'inferno sulla terra, i maledetti nazisti. Pregherò per questi poveri bambini e per chi ancora combatte con questi incubi.Ma non dimentichiamo mai, per favore, e ricordiamo questi orrori ai giovani.
Di fronte a tragedie, come questa dei bambini d'Izieu, volute da bestie in sembianze umane, come può un credente a non chiedersi: Dio immenso e misericordioso, PERCHE'?
anch'io ho visto su rai storia ..non sapevo nulla d'Izieu e appena potrò ci andrò,di certo posso continuare a maledire quei sottoprodotti di escrementi umani che hanno fatto tutto questo,i loro complici passati e presenti.gianpaolo
Io non sapevo di questi bambini.
Mi sento molto fortunata non per me, per mia figlia che è nata lontano da tutto questo. Lontano ma presente per sempre nella memoria. Non dimentichiamoli,ci guardano...
aNCHE IO NON sapevo nulla fino a quando Rai Storia ha trasmesso un documentario qualche mese fa. Ho quindi deciso che tra un paio di settimane mi recherò là, a rendere omaggio a quei bambini, a dir loro che non li dimenticheremo, che - come disse Elie Wiesel al processo Barbie, parleremo anche per loro perchè loro non possono parlare ma quando parlaranno la terra tremerà.. GRAZIE PER QUESTO POST
Sicuramente ,ci sono diverse storie simili a questa,tutte fantastiche quanto tristi ma testimoniare ha una grande importanza,come importante è esaltare i sentimenti di chi si è esposto a rischi enormi per proteggere ciò che di più sacro ed intoccabile esiste : l'infanzia !!
Sicuramente ,ci sono diverse storie simili a questa,tutte fantastiche quanto tristi ma testimoniare ha una grande importanza,come importante è esaltare i sentimenti di chi si è esposto a rischi enormi per proteggere ciò che di più sacro ed intoccabile esiste : l'infanzia !!
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