lunedì 8 dicembre 2008

Il senso di Gan per la neve


Il fatto di vivere, come si dice qui, in culo ai lupi, mi ha procurato da sempre un bel mucchio di grattacapi, ma al tempo stesso mi ha permesso di intrattenere un rapporto privilegiato con la bellezza; un rapporto che chi abita in città, o ai suoi margini, difficilmente riesce a comprendere nella pienezza del suo significato. Ad esempio: la neve. So cosa rappresenta per i cittadini, e di conseguenza so anche che per me è un qualcosa di assolutamente diverso. Qui fuori è ancora tutto bianco: la grande nevicata di dieci giorni fa, grazie al freddo notturno, c'è ancora praticamente tutta; e ogni ora del giorno è da mozzafiato. Quando il sole splende la luce è stridula, quasi acida. In questo periodo preferisco l'imbrunire, che arriva rapido già a partire dal pomeriggio. Preferisco il sontuoso ingrigirsi del cielo e delle ombre, che per contrasto conferisce alla neve un biancore quasi caldo, avvolgente e sommesso. C'è un solo artista in grado di riprodurlo sulla tela esattamente come lo sento io: è Pieter Brueghel il vecchio. Alla sera, non fosse per le montagne che da noi sono più lontane e meno incombenti, le suggestioni sono identiche a quelle del "Ritorno dei cacciatori" riprodotto qui sopra. La neve è strana, sa un odore.
E ha dentro tanti di quei ricordi e di quelle emozioni e di quegli incantesimi da far male ogni volta.
Scrocchia, sprofonda, tonfa, bisbiglia, scivola, trasluce, brilla, accieca, ride, sfarina, smarina, ticchetta, ovatta, esclude, rinchiude...e riassume il Microcosmo nel Macrocosmo. Villon diceva essere la bellezza molto più che umana, e che dunque le nevicate di una volta non ci saranno mai più. Fosse qui con me, oggi, capirebbe di essersi sbagliato.

(PS: per capire ed apprezzare meglio il senso della mia neve crepuscolare bisogna cliccare sull'immagine, e studiare bene le impronte lasciate dai cani e dai cacciatori)

6 commenti:

Poto ha detto...

Che bella immagine poetica che sei riuscito a dare...
E bravo il poeta!

(a casa mia si dice "abitare in Fanculonia", comunque :-) )

Gan ha detto...

Insomma, ma possibile che il culo debba sempre essere tirato in ballo? :D

ribaldo ha detto...

Che bello! Qui da me ci sono anche le montagne!
Non avevo mai notato questa tua vena dannunziana!
...se uno guarda bene si vede la gente che casca per terra o sul ghiaccio...ehm!

byb ha detto...

ooooooooooooh

qui è sparita tutta al secondo giorno. anche dalle campagne.

Asa_Ashel ha detto...

Ma tu guarda , con un solo post sei riuscito a citare uno dei miei libri preferiti e un dipinto per cui ho un'adorazione , lo guardavo stupito fin da bambino quando lo vidi la prima volta nel libro di lettura della terza elementare : ne sentivo quasi l'odore e il suono ovattato , l'aria fredda e allo stesso tempo un senso di raccoglimento .

Anonimo ha detto...

in effetti le nevicate milanesi sono sempre uno sbattimento. E poi la neve cittadina nasce bianca e finisce marrone (lasciamo perdere va...)

Comunque la neve non rientra proprio nel mio bagaglio di vissuto, sono nato e cresciuto in un posto di mare dove l'ultima volta che ha nevicato era nell'inverno dell'85 (e io avevo 4 mesi, quindi non me lo ricordo :) ).

La spiaggia d'inverno, il mare mosso, guardare in lontananza fino a quando la linea che separa mare e cielo scompare e li fa diventare un unico infinito. Questo si che mi manca (soprattutto in questi giorni).

Ahhhhhhhhhhhhhhhhh