"C'è un'incredibile quantità di cose da apprendere per la vita tramite la musica. L'accettazione della libertà e dell'individualità dell'altro è una delle sue lezioni più importanti . Accettazione significa riconoscere la differenza e la dignità dell'altro".
Daniel Baremboim
La mia musica per la pace
"La Repubblica sovrana indipendente dell'Orchestra Ovest-Orientale del Divano, come mi piace denominarla, ha iniziato il suo imprevedibile esperimento nel 1999. Nel corso degli anni è cresciuta e si è ampliata. Diventando un esempio concreto di come la società mediorientale potrebbe funzionare in circostanze migliori. I nostri musicisti sono passati attraverso il faticoso e impegnativo processo di imparare a esprimersi e al contempo ascoltare ciò che esprimono i loro interlocutori. Non riesco a immaginare un modo migliore per concretizzare il primo e più importante articolo della Dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, quello in virtù del quale tutti gli esseri umani nascono liberi, e hanno pari dignità e diritti, hanno il dono della ragione e della coscienza e dovrebbero agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Purtroppo oggi in Medio Oriente non tutti gli esser umani godono della stessa libertà né di dignità e diritti uguali. L'Orchestra Ovest-Orientale del Divano è un'organizzazione musicale, non politica, ma per le sei settimane circa della sua durata annuale è in grado di soddisfare per i membri che la compongono qualcosa di importante e fondamentale, l'eguaglianza. Si tratta di un'utopia realistica. Gli stessi due giovani che possono incontrarsi a un checkpoint nel ruolo della guardia di frontiera e del cittadino sotto occupazione siedono gli uni accanto agli altri in questa orchestra, suonano una medesima musica, ambiscono entrambi ed egualmente alla perfezione dell'espressione musicale e sono responsabili del risultato in modo eguale.
Davanti a una sinfonia di Beethoven siamo tutti uguali: indipendentemente dal fatto di essere originari di Israele, Libano, Palestina, Egitto, Giordania, Iran, Turchia o Siria., dobbiamo tutti accostarci alla musica con una medesima umiltà, con curiosità, con cultura e con passione. L'atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti della musica ci costringe a sviluppare la ragione e la coscienza giustamente illustrate nella Dichiarazione delle Nazioni Unite come qualcosa di innato nel genere umano. La musica rende possibile a tutti i membri israeliani di un'orchestra di sostenere l'oboista egiziano nel suo assolo, e a tutti i membri arabi dell'orchestra di sostenere il flautista israeliano nel suo, perché la musica dà vita a un vero spirito di creatività e fratellanza che non fa avvertire lo sforzo.
Mi è stato conferito il titolo di messaggero di pace delle Nazioni Unite e credo che questo mi dia il diritto e la responsabilità di adoperarmi affinché l'ignoranza sia bandita, e di contribuire in qualsiasi modo, anche modesto, per far affermare la vera eguaglianza. Senza eguaglianza non può esservi giustizia, senza giustizia non c'è pace.
L'uomo non ama dipendere dagli altri, ma sa che l'indipendenza totale è irrealizzabile. Pertanto l'unico modo costruttivo di vivere è l'interdipendenza. Questo è perfettamente logico nel mondo della musica, ma purtroppo è molto lontano da ciò che sconsideratamente vediamo accadere in Medio Oriente ogni giorno.
Daniel Baremboim
(traduzione di Anna Bissanti da La Repubblica 10/12/2008)
Ringrazio Ribaldo per avermi trasmesso questo bellissimo articolo. Ho fatto un gioco: ho sostituito le provenienze e le identità geo-politiche di cui si parla con un altri tipi di identità e di appartenenza spesso in contrasto fra loro. Funziona benissimo!
12 commenti:
GRAZIE GAN!!!
Un bacio grande grande!
...ma vedrai che ci saranno pochi commenti perchè della musica non gliene frega niente a nessuno!
@ Ribaldo: perché sostiene questo? Non sia così pessimista!
Penso invece che per la musica, e per l'arte in generale, l'interesse della gente non sia del tutto inesistente: il fatto è che spesso nessuno si è mai realmente preoccupato di stimolarlo, o forse questo non è stato fatto in modo corretto; ad esempio, quand'ero alle medie, portarono me e la mia classe al Regio di Torino a vedere "L'incoronazione di Poppea" di Monteverdi. Se l'intento è stato quello di avvicinare i giovani alla lirica sarebbe probabilmente stato meglio scegliere qualcosa che potesse apparire più leggero o avvincente agli occhi(e orecchi) di neofiti dodicenni.
Ribaldo bugiardo
(c'è pure assonanza!) :-)
@miss Marple: AAACH!!!...Poppea??
Ma dove avevano la testa i professori?
Anch'io ero gagnu (*) e mi ricordo, nonostante studiassi già musica, dell' incubo atroce che fu!
Credo di essere scappato durante l'intervallo...
N.B.:ma Monteverdi è meraviglioso, neh?
(*) per i non nordoccidentali:
gagnu = (bambino, moccioso)
@Poto: voglio crederti anche questa volta!
@ Rib: ... Ovvio che DEVI credermi... "E Faz 4ever"!! ;-)
Magari sei tu quello a cui hanno fatto il piano d'oro?!
Mooooooooolto aureo, come genere!
@Poto: sono proprio venuto lì da te, ma ne ho trovato solo uno di legno & ghisa...(peraltro già MOOOOLTO caro ma indubbiamente favoloso!)
@Rib: Averlo saputo ti facevo fare un giro in città....
E pensare che non ci sono mai entrato lì dentro...
E nemmeno nella concert Hall dove ci vanno soli i "cagaca**i" della città, non perchè interessati, quanto perchè fa "figo"
@Poto: non ho il minimo dubbio di chi ci possa andare, lì dentro, dopo che ho conosciuto l' ing. Faz, anzi
" L'INGEGNERE "
(che peraltro mi ha invitato a pranzo in un ottimo ristorante!)
...ehm...forse è meglio che interrompiamo questo OT se no Gan ci pela...
@ Rib: scommettiamo che l'ottimo ristorante era in centro e si chiamava P...cchino?!?!
Beh, la prossima volta venite tu & Gan così gli facciamo vedere di cosa parlavamo!!
@ Rib & Poto: mi casa es su casa tambien! :-)
...vorrei essere musica... nano nano. penaepanico.
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