domenica 15 giugno 2008

Madonna Saragia


Quest'anno non ho mangiato una ciliegia. Una che fosse una, malgrado i molti alberi che circondano casa mia, i cui frutti sono gonfiati e marciti prima ancora di maturare. Non ho alcuna intenzione di comprarle, per uno che sta in campagna comprare ciliegie è come pagare per fare sesso: triste. Ma dato che le assenze accendono i desideri, ho compensato la voglia andandomi a rileggere questa spassosa predica di Bernardino da Siena. Nel web non l'ho trovata, e l'ho ricopiata da un vecchio libro. Io ne vado matto; e poi come si fa a non adorare uno che comincia un racconto come Homer Simpson? Ah, le "saragie marchiane" del testo sarebbero quei bei ciliegioni scuri, polposi e croccanti oggi noti come "duroni della Marca".

Doh, io ti voglio dire quello che intervenne una volta a Siena.
Elli fu una madonna Saragia, la quale era molto ghiotta delle saragie marchiane; la quale aveva una vigna, sai, costì fuori verso Monistero. E venendo colà di maggio il mezzadro a Siena, dice madonna Saragia a costui:
"O non è anco delle saragie alla vigna?"
Dice il mezadro:
"O, io aspettavo che elle fussero un poco più mature"
Ella disse: " Fa che sabato tu me n'arrechi, altrimenti non ci arrivare".
Egli ne le promise. El sabato egli ne tolse un panierino, e impiollo di saragie, e viensene a Siena e portalo a madonna Saragia. Come ella vide, ella li fece una festa, e piglia questo paniere.
"Tu sia el molto benvenuto! O quanto bene facesti!".
E vassene in camera con questo paniere, e comincia a mangiare di queste saragie a manciate. Elle erano belle e grosse; erano saragie marchiane! Infine ella ne fece una corpacciata. Tornando il marito a desinare, la donna recò a tavola una canestrella di queste saragie, e dìceli:
"Elli ci è venuto il mezadro, e haci recato parecchie saragie".
E come ebbero desinato, ella recò queste saragie, e cominciaron a mangiare, presente il mezadro. Ella mangiando di queste saragie, pigliava la saragia e dàvavi sette morsi per una; e mangiandole, costei disse al mezadro:
"Come si mangiano le saragie in contado?".
El mezadro disse:
"Madonna, elle si mangiano come voi le mangiavate dianzi in camera, a manciate".
Ella disse:
"Uh trista! Che dici tu? Che tu sia tristo!".
"Madonna, così si mangiano, com'io vi dico".
Ecco qui madonna Saragia che si mostra così schifa, e fassi tanto della lònga che si fa una coniglia, et è una porca.

(Ps: non so voi, ma a me questa madonna Saragia che vorrebbe sembrare morigerata e castigata quando invece è una becera, ricorda tanto alcuni personaggi dell'attualità)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

// non sapevo dove commentare ot e quindi ho beccato il primo post senza commenti. bestia. vengo da river (il post sui gattini rosolati) e vedendo 'lupo selvatico' ho capito perché tenti di distogliermi dall'azzarnarne un paio al posto dei polli.
sui polli, certo che sono buoni se cotti bla bla bla. le alette fritte a me fanno morire. e da mc non mangio, quindi il cgourmet non so di che sappia. ma 'il pollo' generalmente non sa di niente, è un cibo insipido e inutile. io, che amo il cervello fritto (lol) preferisco altri sapori. un po' più decisi, ecco. :P

Gan ha detto...

pienamente d'accordo sulle cervella, ma aggiungerei anche le animelle ed i filoni per i quali vado letteralmente pazzo. :P
Per il pollo, prova con un bel gallo ruspante, fallo cuocere in tegame con vino rosso, tanto alloro, e ginepro a volontà: poi mi dici se è insipido!

Gan ha detto...

Comunque Psiko concordo sul fatto che non esista nulla di più insipido e triste della fettina di petto di pollo impanato!

Anonimo ha detto...

Scusa la mia scarsa familiarità con l'italiano del Quattrocento, ma "e fassi tanto della lònga che si fa una coniglia" chevvoddì?

Gan ha detto...

@ Rib: più o meno vuol dire: " e vuol sembrare morigerata e schizzinosa come una coniglia, quando invece è smodata come una scrofa".