lunedì 2 giugno 2008

Redde rationem
















Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?

Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina".

Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
non c'è nave non c'è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l'hai sciupata su tutta la terra.


Ancora Kavafis. Ancora una volta gli rubo le epifanie della mia esistenza e del mio divenire.
Mi ostino a non rassegnarmi. Mi ostino ogni volta a cercare altre terre ed altri mari. Poi però mi trovo sempre qui, a spazzar via macerie.



4 commenti:

Ale e Edu ha detto...

Gan,
questo tuo lato spleen, lo troviamo iteressante,guardare i posti con occhi rinnovati...è questa la sfida. L'autoironia è fondamentale...dopotutto anche il Quadraretto e uno stato mentale...ma anche fisico

Gan ha detto...

Trale righe degli ultimi due post c'è l'eutanasia di un grande amore, forse il più grande della mia vita. E ci sono le cause che l'hanno provocata.
Lo spleen nasce da qui. Per tirarmi su il morale mi servirebbe na strippata di puntarelle al Quadraretto con Gabriella Ferri come come colonna sonora!

Ale e Edu ha detto...

le puntarelle sono fuori stagione...te famo i pommodori con il riso..sempre quadraretto style.
tempo fa abbiamo scritto un post "fine di una storia".
questo per te è un meraviglioso momento x rigenerarti, il dolore e l'elaborazione dell'assenza ti renderanno sorprendentemente migliore....

Gan ha detto...

Boni, li pommodori con il riso!
Teneteli in caldo un par de mesetti, che arrivo. Ma sul serio.
Grazie di cuore, ragazzi.